I sì sono stati 158 e 136 i no

Milleproroghe, passa la fiducia al Senato

Quattro gli astenuti. A favore dell'esecutivo hanno votato Pdl e Lega,
contro Pd, Idv, Udc e Mpa. Fli si spacca

 Il Corriere della Sera, 16.2.2011

MILANO - Il governo incassa al Senato la fiducia sul decreto «milleproroghe» con 158 sì, 136 no e 4 astenuti. Il provvedimento, che scade il 27 febbraio, passa ora all'esame della Camera. Hanno votato a favore Pdl e Lega Nord, contro Api, Udc, Mpa, Pd e Idv. Fli ha votato in ordine sparso, nonostante l'indicazione a votare contro del capogruppo Pasquale Viespoli. Hanno votato contro, infatti, oltre a Viespoli anche Mario Baldassarri, Maurizio Saia e Giuseppe Valditara, si è astenuto Francesco Pontone e non hanno partecipato al voto Giuseppe Menardi (che ha dichiarato in suo dissenso in Aula), Maria Ida Germontani, Egidio Digilio, Candido De Angelis e Barbara Contini. Tra le principali novità contenute del dl l'aiuto fiscale alle banche in vista dei maggiori vincoli di Basilea 3, la tassa di 1 euro sui biglietti del cinema; lo stop della tagliola sui precari e la proroga sul pagamento delle quote latte. Sono previsti poi il ripristino (anche se solo in parte) dei fondi per l'editoria e le Tv locali alla tassa sui terremoti e i rifiuti; il mantenimento del blocco degli sfratti per le famiglie disagiate e la possibilità per Poste italiane di acquistare quote della futura Banca del Sud. Una norma ad hoc su Parmalat stabilisce che sono inefficaci eventuali modifiche della clausola concordataria dell'azienda, che già oggi prevede l'obbligo di distribuzione degli utili agli azionisti per una percentuale non superiore al 50 per cento.

LE CRITICHE DEL PD - In Aula Anna Finocchiaro ha duramente criticato il decreto. «Nn è più un milleproroghe - ha detto, non è un provvedimento ordinario nel quale sono contenute le proroghe a una serie di disposizioni che per ragioni varie devono vedere prolungata nel tempo la loro vigenza». Per la presidente.