SCUOLA
Prof precari, Consulta annulla code: Corte: norma Miur incostituzionale, 15mila trasferiti a 'pettine' ApCOM, 9.2.2011 Roma, 9 feb. (TMNews) - La Corte Costituzionale mette la parola fine alla diatriba sui trasferimenti dei docenti precari della scuola, dichiarando incostituzionale l'art. 1, comma 4-ter del decreto ministeriale n. 42/09 che imponeva di collocare in coda alle tre nuove province ai candidati, inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, che ne avessero fatto richiesta: con la sentenza n. 41, emessa oggi, i giudici della Consulta hanno confermato le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato sulla liceitą da parte dei 15mila ricorrenti, in larga parte appartenenti al sindacato Anief, ad essere inseriti a 'pettine', secondo il proprio punteggio ed in base all'anzianitą di iscrizione in graduatoria. Nella sentenza dei giudici Ugo De Siervo, presidente, Maria Rita Saulle, redattore, e Maria Rosaria Fruscella, cancelliere, la Corte Costituzionale sostiene che la norma introdotta dal Miur nel 2009 sul trasferimento in coda avrebbe introdotto "una disciplina irragionevole che - limitata all'aggiornamento delle graduatorie per il biennio 2009-2011 - comporta il totale sacrificio del principio del merito posto a fondamento della procedura di reclutamento dei docenti e con la correlata esigenza di assicurare, per quanto pił possibile, la migliore formazione scolastica". Considerando l'alto numero di ricorrenti, la sentenza della Corte Costituzionale potrebbe determinare un vero e proprio 'terremoto' nelle oltre 100 graduatorie provinciali, dove complessivamente sono inseriti circa 240mila aspiranti docenti, attraverso cui gli Usp determinano le supplenze annuali e le immissioni in ruolo. In linea teorica i vincitori del ricorso con un punteggio elevato potrebbero anche chiedere l'assunzione, rivendicando l'ingiusto posizionamento nelle ultime posizioni delle graduatorie dove avevano chiesto di essere inseriti. |