I genitori di Toano e di Villa Minozzo si attivano
in difesa della scuola e invitano la popolazione
a firmare la petizione contro i tagli scolastici

Dopo una lunga lettera al ministro Profumo da parte di una delegazione di Toano, a cui egli ha prontamente e gentilmente risposto, ora i genitori organizzano una raccolta firme per fermare gli inesorabili tagli che stanno coinvolgendo il nostro territorio. Ecco i testi integrali dei due documenti

 da Redacon, 18.12.2011

Riceviamo e pubblichiamo

La preoccupazione che assilla in questi giorni i genitori della montagna, legata al futuro della scuola e dei loro figli, ha prodotto due missive volte a sottolineare il loro totale appoggio e consenso alle amministrazioni di Toano e Villa Minozzo, che sono impegnate nel salvaguardare lo stato in essere dei loro istituti comprensivi.

Tali genitori si stanno attivando per promuovere un dialogo fra le realtà e già hanno subito questo tipo di intervento e i genitori degli istituti dell’Appennino, per portarli a conoscenza delle reali conseguenze che queste decisioni possono riflettere sull’organismo scuola. Chi fosse interessato a unirsi a tale petizione è pregato di scrivere alla redazione.

Di seguito i testi della lettera pervenuta al ministero e della petizione con la quale si stanno raccogliendo le firme nel comune di Toano.

 

Lettera al ministro:

Alla cortese attenzione:

Onorevole Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Prof. Francesco Profumo,

Direttore generale Ufficio Scolastico Regionale

Dott.ssa Giovanna Boda

Toano 4 dicembre 2011

Buongiorno Sig. Ministro e dottoressa Boda, e buongiorno a chi ha il compito di leggere questa mia mail, sono Doris Corsini, le scrivo come da accordi telefonici, (ancora sorrido al pensiero di come siamo venuti in contatto e ribadisco sono rimasta sconcertata dalla gentilezza e dalla cortesia, ma soprattutto dalla disponibilità sua e del suo staff) Cercherò di argomentare in maniera più completa possibile le mie preoccupazioni, e quelle di tutti i genitori dell’Appennino reggiano, rispetto al probabile riordino del sistema scolastico conseguente all’approvazione della nuova legge di stabilità. Hanno collaborato alla stesura di questa lettera altri tre genitori: Andrea Costi, Paolo Bertocchi e Marinella Masini.

Abbiamo partecipato, come molti altri genitori, a incontri organizzati dai nostri comuni sull’argomento, la sensazione che abbiamo avuto è che si stia dando il via a una riforma che propone l’accorpamento di diverse scuole, senza tenere in considerazione la qualità didattica e le peculiarità territoriali del nostro Appennino, inutile sottolineare che se ci si fa trascinare da decisioni, che hanno come unico punto di riferimento i numeri, le realtà di montagna sono costrette a pagare un conto salatissimo, conto che si aggiunge a condizioni generali già molto svantaggiose rispetto altre realtà.

Siamo ben consapevoli del particolarissimo momento che sta attraversando il nostro paese, ma pensiamo che questo stato di cose rappresenti anche un’opportunità.

Vorremmo solo rallentare il processo decisionale in atto e cercare di promuovere un possibile riordino “vero” della scuola. Un riordino che tagli gli sprechi e promuova nuove eccellenze, che possano affiancarsi a quelle attuali, un riordino che possa motivare gli insegnanti e garantire un miglior servizio formativo per i nostri ragazzi, è un imperativo inderogabile. Abbiamo al momento una scuola particolarmente attiva, legata al territorio, ora non sto ad elencare le decine di attività che gratuitamente le realtà locali svolgono in concertazione col percorso scolastico, allego per conoscenza il frutto dell’ultimo lavoro fatto dai nostri bambini con la Croce Rossa locale, solo come uno degli esempi. Nonostante le poche risorse disponibili, le nostre scuole stanno svolgendo un ottimo lavoro, siamo fieri dei nostri docenti e dirigenti, per questo motivo abbiamo deciso di metterci in prima linea per difenderli. Difendendo la scuola, e il mondo, difendiamo il nostro futuro.

Siamo convinti che un processo di questo genere debba partire da un’analisi che coinvolga tutti i protagonisti: politici, tecnici, ATA, genitori, docenti dirigenti e studenti. Analizzando le tabelle che le inviamo in allegato, che naturalmente già avrà, potrà notare come il progetto in essere manchi di una coerenza globale. Le scriviamo da Toano, un comune che per oggi ha un istituto che si “salva”, ma preoccupa molto l’equilibrio generale del sistema. Oggi perdiamo il preside, domani sarà tagliato il personale che garantisce il presidio in sedi che sono fondamentali persino per la sopravvivenza di alcune realtà. Il tutto senza nessun miglioramento del servizio offerto, ci pare un peccato, quello che è tolto oggi ben sappiamo che non sarà in nessuna maniera recuperabile in futuro. Siamo profondamente preoccupati dai nuovi limiti numerici indicati nella legge di stabilità, approvata in via definitiva alla Camera lo scorso 12 novembre: passare da 300 a 400 alunni per Istituto Comprensivo significa, in un territorio di montagna, porre dei limiti pesantissimi alle autonomie scolastiche locali. Se si affrontano i problemi ragionando esclusivamente sui numeri, la montagna sarà sempre perdente. Nessun cenno è posto dalla legge su quelle che sono le nostre problematicità specifiche: l’estensione territoriale, la viabilità (che ci ha già chiesto il suo pegno in vite umane, con la morte di una ragazzina di diciassette anni al rientro da scuola in un incidente con il pullman, per le brutte condizioni del tempo), l’orografia, ecc. E’ anche per questi motivi che il rapporto tra il numero di 400 e quello di 600, previsto per gli Istituti Comprensivi della pianura, è assolutamente squilibrato a sfavore dei territori montani. Don Milani diceva che non si possono fare parti eguali tra diseguali.

I nostri Istituti comprensivi sono anche veri e propri punti di riferimento e di tenuta per il territorio. La scuola è momento di ritrovo e di aggregazione, soprattutto in montagna dove spesso non esistono altri luoghi di socializzazione.

Chiudere un’autonomia scolastica non significa soltanto eliminare posti di lavoro, ma significa soprattutto perdere in qualità didattica. Già oggi fatichiamo, e non poco, a mantenere i docenti nelle scuole per la durata di un anno scolastico. Che cosa succederebbe, un domani, se gli stessi docenti dovessero trovarsi di fronte alla scelta di lavorare in Istituti Comprensivi accorpati dislocati in territori estesi 230 kmq? (ipotizziamo 167,90 Kmq di Villa Minozzo più i 67,44 Kmq di Toano con un’altezza variabile da 282 mt. su livello del mare a 2120 mt). In questi giorni è stato rinominato il 36% del personale precario che abbiamo (diciamo abbiamo perché la scuola la sentiamo nostra, nostra come genitori e anche nostra come bene collettivo), come si può riuscire a far maturare senso di appartenenza e costruzione di percorsi duraturi nel tempo? Tornando alla domanda precedente è facile intuire la risposta: i nostri ragazzi dovrebbero rassegnarsi a un continuo cambiamento di professori, cosa estremamente nociva per la loro preparazione. Crediamo che sia necessario uscire da logiche meramente numeriche, quando si parla di servizi essenziali nel territorio montano e per questo motivo l’amministrazione comunale chiede per l’Istituto Comprensivo di Villa Minozzo la “DEROGA” com’era prevista nel DPR 233 del 98 al fine di mantenere l’assetto organizzativo e l’autonomia attuale (molte delle informazioni contenute in questa lettera sono prese dalle delibere stesse che alleghiamo in copia). A questo punto si starà chiedendo cosa c’entra Villa Minozzo con Toano, poiché Doris, con quale ha avuto il primo contatto, è di Toano. Molto semplice, cerchiamo di trovare il modo più sintetico e tecnico possibile di esporre la situazione in cui ci troviamo.

Appennino Tosco-Emiliano, zona di crinale, comune di Villa Minozzo RE, abitanti 4000, estensione 180 km (comune più grande della regione, terzo in Italia).

È presente sul territorio comunale un Istituto Comprensivo con 2 plessi di scuola infanzia più uno parrocchiale, 3 scuole primarie, 1 secondaria I grado, per un totale di 221 alunni.

Ovviamente l’IC a livello numerico non avrebbe mai avuto diritto di esistere, ma grazie alla deroga prevista dal DPR 233 del 98, lavora in modo autonomo ed eccellente dal 2000 a oggi.

I motivi per cui fu data la deroga sono facilmente deducibili dalla posizione geografica e dall’estensione del territorio, sui quali però non voglio dilungarmi.

Nel distretto montano un altro IC era in deroga. (IC Busana)

Al momento attuale con l’innalzamento della quota minima di alunni da 300 a 400 e la soppressione delle DD, la situazione si presenta così:

- IC Castelnovo Monti + DD Castelnovo Monti 947 alunni,

- IC Casina che si accorpa a IC Carpineti 663 alunni,

- IC Toano 412 alunni,

- IC Busana che accorpa Vetto, senza la certezza di raggiungere i 400 alunni (aggiungendo sforzi e disagi per famiglie che vedono allontanarsi la sede di appartenenza)

- IC Villa Minozzo con 221 alunni che chiede la “deroga”.

La media di alunni consentirebbe la presenza di 6 istituti, mentre ne abbiamo 4 più uno in forse. (qui potremmo aprire una parentesi sul com’è stato gestito, sul resto del territorio appenninico, questo passaggio dalla politica locale, ma vogliamo stendere sull’argomento un velo pietoso). L’Appennino italiano è molto lungo, quali politiche si pensano per rilanciare questi territori arrivati ormai alla marginalità, proprio partendo dalla scuola? Non pretendo che lei risolva il problema dopo neppure un mese di mandato, anche se spero vivamente che come tecnico sia veramente dentro la tematica, lei pensi che a noi tolgono due presidenze per tutto il territorio montano, e invece in un convitto di pianura, pare ce ne siano due -1 per primaria e 1 sec. di 1^ grado per soli 271 alunni, in un centro cittadino come Correggio (RE).

Villa Minozzo, ha deliberato la richiesta di mantenere inalterata la struttura del proprio IC con la richiesta di “deroga” pur sapendo che il termine non è previsto nel documento di legge e che il numero di alunni è decisamente basso.

I motivi di tale scelta sono stati dettati:

- dalla conoscenza delle caratteristiche del territorio (colgo l’occasione per invitarla a una visita nei nostri paesi, per rendersi conto in prima persona di cosa parlo, ma si affretti, fra qualche giorno qui comincerà a nevicare e le strade potrebbero essere pericolose per lei come per noi e per i nostri figli).

-dal fatto che l’amministrazione è formata da una lista civica (per cui non protetta da partiti che possano fare da eco) ed è composta di tecnici che guardano le possibilità organizzative e tecniche che mirino alla salvaguardia del proprio territorio. Crediamo varrebbe la pena puntare in alto, far capire quanto la coesione, il senso di appartenenza, le collaborazioni, e il forte raccordo ci permettono di lavorare sulla qualità, sul miglioramento continuo, con il focus puntato sui giovani, il nostro futuro. Se non vale la pena lottare per loro allora ci viene da chiedere: “ Che società siamo diventata?”

Ma torniamo alla spiegazione. Toano in questo caso subentra perché l’accorpamento con Villa Minozzo sarebbe l’unica soluzione prospettata da alcuni come possibile per quel comune.

Siamo quindi a chiedere che l’assetto organizzativo della nostra montagna sia accettato e sia presa in considerazione la nostra specifica richiesta. Non vogliamo fare i montanari piagnucolosi, il nostro istituto fu fra i precursori nell’avviare la sperimentazione degli istituti comprensivi. Nel 95 c’erano più comprensivi nella nostra montagna che in tutta la regione. Nel 1997 la nostra scuola, per conto del Ministero, organizzò la formazione per i dirigenti di tutta Italia che si avviavano a fare i comprensivi, questo dimostra che quanto c’era da fare è stato fatto, non vogliamo favoritismi, non stiamo chiedendo privilegi, ma non potete chiederci di più! State giocando col futuro dei nostri borghi, dei nostri paesini. Chi vorrà mai abitare in un luogo dove il proprio figlio deve fare salti mortali solo per andare a scuola? Abbiamo bisogno piuttosto di avere un organico funzionale (prospettato, ma mai applicato per gli istituti comprensivi) che crei stabilità delle persone e del personale che possa operare con obiettivi a lungo termine e non per la durata di pochi mesi, abbiamo bisogno di avere le persone stabili… e intere! Abbiamo troppi pezzetti di docenti che completano gli orari frantumati su più sedi (anche a 50 km), abbiamo troppi precari che si avvicendano nelle classi dei nostri figli e cambiano anche due volte all’anno in virtù di un sistema per le supplenze che davvero non riusciamo a comprendere! Siamo nel consiglio d’Istituto e rappresentanti dei genitori da quando i nostri figli erano all’asilo, ma ancora non capiamo completamente il meccanismo cervellotico di tali attribuzioni.

Ora smettiamo, perché quando ci infervoriamo diventiamo un fiume in piena, (dovrebbe sentirci parlare del peso delle cartelle…) ma la scelta di vivere in questi luoghi, che sono magici e meravigliosi non vorremmo che ricada sul futuro dei nostri figli. Questo lo pensiamo noi e molti genitori come noi. Ci forzate a una migrazione in massa? Se al terzo comune più grande d’Italia non è permesso avere un Istituto Comprensivo per colpa di una legge iniqua, non sarà il caso di rivedere i parametri di questa legge? Se succederà ancora qualcosa a uno dei nostri ragazzi, come potremo mai perdonarci di non avere lottato per difendere il loro diritto a una vita migliore, e solo con lo studio possiamo sperare di migliorare il futuro dei nostri figli, non certo avviandoli alla carriera di veline e calciatori (contro cui non abbiamo nulla, sono solo diventati uno stereotipo, purtroppo per loro).

Le anticipiamo una petizione nata da noi genitori, per la quale stiamo raccogliendo numerosissime firme, sintetizza in maniera valida le nostre richieste e le nostre preoccupazioni.

Ringraziandovi ancora per l’attenzione, la gentilezza, la cortesia che ci avete dimostrato vi salutiamo e speriamo di avere nuovamente occasione di rapportarci con Lei e il Ministero che rappresenta.

Buona vita.

Doris Corsini, Marinella Masini, Andrea Costi e Paolo Bertocchi

P.S.: noi siamo pronti per venire a Roma portando le nostre ragioni, ma sarebbe interessante portare lei, o chi è preposto a questo argomento, qui di persona per rendersi conto veramente di quali distanze e di quali disagi parliamo. Proponiamo, come alternativa, visto che siamo nel 2011, una conferenza tramite Skype, anche perché, ribadiamo, fra poco qui ci sarà la neve… Parliamone!

 

PETIZIONE:

Ministro Istruzione Università e Ricerca Francesco Profumo

Direzione Generale per lo Studente MIUR Giovanna Boda

Direttore generale personale scolastico Ministero pubblica istruzione Luciano Chiappetta

Presidente Regione Emilia Romagna Vasco Errani

Assessore regionale scuola Patrizio Bianchi

Direttore scolastico regionale Stefano Versari

Presidente regionale comm.ne scuola Giuseppe Eugenio Pagani

Presidente provincia Reggio Emilia Sonia Masini

Assessore provincia RE scuola Ilenia Malavasi

Presidente Comunità montana Sara Garofani

Assessore scuola Comunità montana Giorgio Pregheffi

Assessore istruzione Castelnovo ne Monti (RE) Mirca Gabrini

Direttore ufficio scolastico RE Vincenzo Aiello

CGL scuola Reggio Emilia segretario provinciale Roberto Bussetti

CISL Scuola Emilia Romagna segretario generale Benini Lamberto

UIL scuola Reggio Emilia segretario Mario Raia

Sindaco Toano (RE) Lombardi Michele

Sindaco Villaminozzo (RE) Luigi Fiocchi

Preside IC Toano Silvia Razzoli

Preside IC Villa Minozzo (RE) Umberto Zobbi

Sindaci Appennino reggiano.

Presidenti Consiglio di Istituto di Casina, Carpineti,

Busana, Castelnovo ne Monti, Villa Minozzo, Toano

LORI SEDI

Toano 23/11/2011

 

I genitori degli studenti dell’istituto Comprensivo “Ugo Foscolo” di Toano si sono incontrati con gli amministratori municipali per analizzare i possibili nuovi scenari conseguenti all’approvazione della legge di stabilità.

Le nuove razionalizzazioni sembrano inserirsi nel tema della riorganizzazione della rete scolastica minacciando l’autonomia e il buon funzionamento di alcune strutture.

Consapevoli che il drammatico momento attraversato dal paese costringe a interventi volti a diminuire i costi ma preoccupati da analisi affrettate e confuse, gli scriventi:

OSSERVANO

che in un paese dove occorre tagliare i costi e favorire la crescita pare poco coerente cominciare i risparmi togliendo risorse alla istruzione, volano naturale dello sviluppo.

ESPRIMONO

Grande preoccupazione per un possibile processo di riorganizzazione basato su analisi che non tengono in considerazione le peculiarità locali, che individuano piccoli risparmi che potrebbero generare grandi disservizi per il paese e per le famiglie.

CHIEDONO

Che tutte le autorità e le istituzioni si attivino per fermare immediatamente tutti i processi di riorganizzazione scolastica non concertati con gli insegnanti, gli studenti, i genitori e gli amministratori locali, utilizzando tutti gli strumenti concessi dalla legge (deroghe).

Chiediamo alle istituzioni di uscire da ragionamenti meramente numerico/matematici e di garantirci, al pari degli altri, servizi efficienti e fruibili. La logica dei numeri scollegata dall’analisi della qualità dei servizi erogati ha portato spesso la nostra realtà ad essere molto penalizzata.

I firmatari di questo appello si rendono disponibili a partecipare ed a promuovere con entusiasmo e determinazione iniziative volte a preservare e a migliorare il livello della proposta formativa offerta ai nostri ragazzi, a quelli della montagna come a quelli della pianura.

Letto approvato dall’assemblea dei genitori riunitosi nel consiglio comunale aperto del 23 novembre 2011 a Toano (RE) e sottoscritto dai genitori (seguiranno firme)