Pittoni (Lega): tempi duri da Tuttoscuola, 19.12.2011 Il Tar Lazio a metà dicembre ha dichiarato la propria incompetenza a decidere su una serie di ricorsi relativi alle nomine dalle graduatorie ad esaurimento con gli inserimenti a pettine e si prepara ad emanare in via definitiva la propria totale incompetenza in merito. Mentre l’Anief si prepara a salvare il salvabile con nuovi ricorsi ai giudici del lavoro, la Lega, attraverso il senatore Pittoni, prevede una conclusione finale ridimensionata, prevedibile verso la fine di gennaio 2012. “Anche se l'Anief nei suoi comunicati minimizza - osserva Pittoni - indicando agli interessati di dare mandato ai propri legali per procedere alla riassunzione, le sentenze del Tar cambieranno molte cose” che il senatore leghista riassume in cinque punti, rilevando tempi non brevi e spese non indifferenti per i ricorrenti: a) È infatti decisamente improbabile che tutti coloro i quali avevano deciso di ricorrere al Tar scelgano di proseguire la causa davanti al Giudice Ordinario (se non altro per ragioni di spesa); b) Improbabile anche che l'Anief possa riassumere i ricorsi come ricorsi collettivi se non altro in ragione del fatto che i ricorrenti sono docenti che avevano chiesto (e ottenuto) di essere collocati in graduatorie diverse da quella di appartenenza (e in molti casi era diversa anche la graduatoria di appartenenza). I ricorsi (individuali) riguarderanno essenzialmente coloro i quali se collocati a pettine avrebbero potuto essere immessi in ruolo o avrebbero potuto aspirare a una supplenza; c) In merito alla scelta del Tribunale innanzi al quale dovrà essere riassunta la causa, certamente sorgeranno dispute (il Tribunale nella cui circoscrizione ricade la Provincia di riferimento della graduatoria in cui il singolo è stato collocato in coda piuttosto che a pettine perdendo così la possibilità di andare in ruolo o di ottenere supplenza o il Tribunale nella cui circoscrizione ricade la Provincia di riferimento della graduatoria d'appartenenza sulla base della quale il singolo ha magari ottenuto l'ultimo incarico e in cui quindi si trova la sede di servizio o per esempio il Tribunale di Roma); d) Anche per quel che riguarda la conferma della misura cautelare, certamente sorgeranno problemi. In primo luogo perché in molti casi i ricorsi erano stati proposti avverso il D.M. 42/2009 e solo in seconda battuta avverso le graduatorie. In secondo luogo perché un conto era la situazione in essere al momento in cui il Tar ebbe a pronunciarsi un conto è la situazione attuale (siamo in un momento in cui la graduatoria ha cessato di produrre i sui effetti e al massimo residua un problema di immissioni in ruolo); e) Davanti al Giudice Ordinario, infine, qualsiasi decisione (anche di natura cautelare) dovrà essere preceduta dalla integrazione del contraddittorio, la qual cosa implica ulteriori costi e allungherà i tempi in cui arriveranno le decisioni.
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