INNOVAZIONE
Un tablet sul banco
e la scuola diventa social
Le nuove
tecnologie rappresentano lo strumento per il necessario cambiamento
delle strutture scolastiche. L'attività formativa e la carriera
studentesca di ognuno diventano vere e proprie applicazioni, con cui
operare dentro e fuori l'istituzione. Per arrivare un domani a
percorsi di apprendimento in evoluzione costante
Tiziano Toniutti la Repubblica,
23.12.2011
ROMA - Il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, tra i banchi
in formica della scuola di oggi, immagina le classi 2.0 di domani. E
propone un tablet al posto dei libri di testo, un'unica tavoletta
elettronica per contenere in un centimetro di spessore le migliaia
di pagine dei volumi che accompagnano gli studenti nell'arco della
carriera. E che oltre il contenuto, hanno anche un peso importante,
in chilogrammi, sorretto da zaini sempre più rinforzati. Un fardello
che dalle scuole raccontate da Collodi e De Amicis è diventato
sempre più grande, e che finalmente la tecnologia può contribuire ad
alleviare. Aumentando nello stesso tempo la quantità di informazioni
disponibili a chi studia.
Una scuola touch. Le possibilità di integrazione delle nuove
tecnologie già nella scuola di oggi sono molto alte. Certo in
un'istituzione piagata dalla cronica mancanza di risorse, il prezzo
per l'acquisto di un tablet per ogni studente potrebbe essere un
ostacolo serio. Ma in India, il tablet da 30 dollari è una realtà, e
nasce specificamente come strumento didattico. Ciò che offre un
tablet più di un notebook è la possibilità di essere usato oltre che
come libro di testo, come quaderno, blocco appunti, strumento di
precisione grazie ai giroscopi, estensione di un banco-desktop
gestibile senza una tastiera o un mouse. Caratteristiche che si
ritrovano in tutti i modelli disponibili sul mercato, certo migliore
è l'hardware e più ampie saranno le possibilità di applicazione. Ma
per far diventare i compiti "touch", è necessario che
l'infrastruttura scolastica venga adeguata. Questo significa come
minimo, accesso alla banda larga per gli studenti in classe e a
casa.
La scuola diventa una app. Con l'introduzione della
tecnologia come strumento didattico, non si può prescindere da un
cambiamento dell'istituzione. Che non può terminare con il semplice
adattamento, ma deve diventare una trasformazione. Di più: la
trasformazione dei modi, degli strumenti e delle catergorie della
scuola deve diventare un elemento strutturale, per permettere
un'evoluzione costante e sistematica della scuola e degli studenti
stessi, oltre alle modalità didattiche. E soprattutto dei docenti,
per cui il lavoro di insegnamento diverrebbe giocoforza e
proficuamente anche una ricerca e un aggiornamento costante.
Studiare è social. Il tablet è solo il più vicino degli
orizzonti, anche per la velocità con cui le tecnologie cambiano, e
con loro i relativi costi. Dopo le lavagne elettroniche, non è
lontano il giorno in cui ogni studente potrà avere un banco-tablet,
come quello che oggi vediamo nei telegiornali, sincronizzato con il
proprio dispositivo mobile e con il computer a casa. Lo spazio della
scuola si estenderebbe per superare i confini dell'edificio, ed
entrare nella vita dello studente con dinamiche di intervento e
condivisione che arrivano dal mondo del web sociale, piuttosto che
dai videogiochi - un universo di stimoli e verifiche riconvogliabili
nella didattica, da non sottovalutare. ma senza guardare lontano,
l'elemento tecnologico è in grado già ora di rivoluzionare le
dinamiche dell'istruzione scolastica così come la conosciamo, Anche
senza arrivare alla scuola 2.0, già nella 1.5: ad esempio, i
"compiti in classe" potrebbero essere un'evoluzione di un lavoro
individuale svolto durante il programma, e non solo una verifica di
apprendimento.