Lega-Anief: quasi una storia infinita.
Nuovo affondo del sen. Pittoni

da Tuttoscuola, 29.12.2011

Chi difende maggiormente i docenti precari? La Lega o l’Anief?

I ricorsi servono per fare cassa a chi li organizza o per difendere i diritti violati?

Su questi due argomenti si sviluppa oggi il nuovo affondo del sen. Mario Pittoni (Lega) che già aveva criticato l’Anief alla vigilia di natale, provocando l’inevitabile replica. Di entrambi questi due interventi Tuttoscuola aveva dato informazione.

In questo ping-pong che ci auguriamo non stanchi i nostri lettori, riportiamo l’ultima (per il momento) battuta.

“L’Anief alla fine ha ammesso la bugia – esordisce Pittoni - Pur tentando l’ennesima furbata (far credere che l’unica spesa da affrontare sia il contributo unificato) l’associazione di avvocati siciliana ammette, nella replica al mio intervento, di non aver detto la verità: i ricorsi dell’Anief sono tutt’altro che «pressoché gratuiti», come si legge in un comunicato dell’organizzazione”.

L’Anief aveva incolpato il Governo Berlusconi di avere inventato la tassa sui ricorsi per contrastare le sue iniziative dei contenziosi avviati preso il Tar.

Ma Pittoni precisa che “il contributo unificato è stato varato per scongiurare la paralisi dell’amministrazione in conseguenza dell’abuso del servizio da parte di chi, con un boom di ricorsi in tribunale contro norme e regolamenti, ha dato l’impressione di puntare più ad alzare a dismisura il numero dei ricorsi (i quali, ricordo ancora, non sono gratuiti) che non alla correzione di possibili errori o storture”.

Dopo aver osservato che se l’Anief si fosse rivolta subito al giudice ordinario avrebbe avviato le cause ben prima dell’introduzione del contributo unificato, il senatore leghista svolge un’ultima considerazione: “noi non puntiamo ad «alzare barricate e divisioni tra i cittadini»; questo semmai è quanto ha fatto l’Anief scatenando la guerra tra insegnanti precari con suoi ricorsi (a pagamento) per consentire agli iscritti in coda come riserva nelle graduatorie a esaurimento (già presenti nella lista provinciale scelta nel 2007) di andare a scavalcare i colleghi, in forza dei superpunteggi lievitati in certe zone. Al contrario noi chiediamo che la selezione del corpo docente avvenga in base a seri criteri di merito, come nel meccanismo presente nella proposta di riforma del reclutamento che abbiamo appena consegnato al ministro. Proposta che le parti interessate (Cgil esclusa) si sono già dichiarate pronte a discutere”.