Lega, oltre la difesa da Tuttoscuola, 12.12.2011 Il ricorso della regione Veneto alla Corte Costituzionale per la difesa delle scuole paritarie dell’infanzia contro la legge di stabilità per il 2012 sembra andare oltre il merito della questione economica posta a base dell’impugnativa, prospettando nuovi scenari politici e istituzionali. La legge prevede un impegno di spesa di 242 milioni di euro per il 2012 a favore delle scuole paritarie; impegno che, secondo il presidente del Veneto, Luca Zaia (Lega), contiene un presupposto giuridico dichiarato illegittimo dalla Consulta nel 2006 che potrebbe rendere impraticabile lo stesso finanziamento. La Giunta regionale, su iniziativa dello stesso presidente Luca Zaia, ha, pertanto, dato incarico agli uffici legislativi della Regione di una analisi giuridica della normativa in materia per poter ricorrere avanti la Corte Costituzionale nei confronti dello Stato contro la Legge di stabilità 2012. La questione, però, sembra andare ben oltre l’interpretazione della norma e, per certi aspetti, oltre il problema della ridotta quota di contributo, da anni oggetto di critiche da parte delle scuole paritarie di tutta Italia. Lo stesso Zaia ha messo in rilievo il fatto che nel Veneto le scuole paritarie per l'infanzia costituiscono il 68% del totale presente nel territorio regionale rispetto al 32% di scuole “pubbliche” (così le ha definite il governatore). In Veneto le scuole dell'infanzia, secondo quanto ricordato da Zaia, sono 1.183 con 94.500 alunni, mentre gli istituti statali accolgono 45 mila frequentanti. “Le nostre scuole dell'infanzia paritarie, inoltre, hanno registrato negli ultimi anni un grave stato di sofferenza finanziaria - ha aggiunto Luca Zaia - e denunciano evidenti sperequazioni rispetto alle scuole dell'infanzia statali: a fronte di 3200 euro pro capite di media nazionale, il Veneto riceve solo 1900 euro, come se il servizio garantito dalla Regione Veneto fosse erogato con un costo pari a circa la metà di quello fornito dallo Stato”. Ma il passaggio di maggior rilievo politico è un altro: “il dato contabile della quota pro capite – dichiara il governatore leghista - risulta nettamente antitetico rispetto alla qualità ed efficienza del servizio erogato ai piccoli, nonché all'efficienza del sistema veneto”. Che è come dire: le nostre scuole sono migliori di quelle dello Stato, e il sistema veneto è più efficiente. Il messaggio, dopo che la Lega si è affrancata dalla maggioranza di governo, potrebbe lasciare intendere un possibile avvio di una campagna per la difesa dell’identità territoriale nel settore scolastico. |