Caos
concorsi, salta la prova
Roma
In 37mila per mille posti come insegnante all’estero tra ritardi l'Unità, 2.12.2011 Caos alle prove di selezione linguistica per gli insegnanti da destinare all’estero, candidati esasperati che hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. È successo ieri a Roma, all’hotel Ergife dove una parte dei 37mila candidati avrebbe dovuto sostenere la prova di francese. Dopo il concorso a presidi, ancora problemi per il mondo della scuola, e di nuovo a causa delle selezione basate sul metodo del librone nel quale i docenti, a velocità da centometristi, devono cercare le domande per rispondere su un foglio a lettura ottica. La prima prova, quella di francese appunto, avrebbe dovuto svolgersi ieri mattina alle 8. Alle 11, i candidati non avevano però ancora ricevuto i materiali d’esame. Il pandemonio è scoppiato quando dal tavolo della presidenza sono state comunicate le modalità di svolgimento. È bastato che un candidato, D. M. di Monreale, inveisse contro la commissione e il fatto di dover cercare 40 domande, fra le circa 5mila del librone, e rispondere in 45minuti. Alle 12, dopo l’arrivo delle forze dell’ordine, la presidenza ha comunicato l’annullamento della prova di francese ed è stato ancora peggio. Qualcuno è andato via col librone e quindi, malgrado i funzionari dicessero che le prove, inclusa quella di francese, si sarebbero fatte nel pomeriggio, in tanti preannunciavano ricorsi. A Daniela S., insegnante sassarese, vengono portati via i fogli sui quali aveva già raccolto una cinquantina di firme per sporgere una denuncia collettiva all’autorità giudiziaria: «Non so - dice con rabbia mostrando la mezza pagina fitta di nomi e firme che è riuscita a salvare - se a portarmi via i fogli sia stato un funzionario del ministero, qualcuno della polizia o della Formez, ma anche se da sola io presenterò denuncia affinché venga invalidato l’intero concorso ». POMERIGGIO Alle 16, fra mille polemiche, inizia la prova di tedesco, quella che avrebbe dovuto svolgersi alle 10 e mezza, a seguire si dovrebbero fare anche le altre. Molti candidati sono però già andati via, i libroni sono stati portati fuori e consultati davanti alle telecamere delle tv. Intanto, si sa che D.M. E altri tre insegnati sono stati denunciati per l’interruzione del concorso. Valeria di Cagliari commenta la notizia dicendo: «Così la responsabilità non è più degli organizzatori incapaci di gestire il concorso, ma degli insegnanti esasperati. Mi chiedo se nell’organizzare il concorso si sia tenuto conto dei costi che l’amministrazione ha dovuto tenere per stampare i libroni, e ancora peggio di quelli per far stare gli insegnanti in permesso per sei giorni, quando sarebbe stato possibile fare tutto in tre giorni consecutivi senza impegnare il fine settimana. Ma forse l’intento è stato quello di garantire qualche decina di migliaia di presenze negli hotel della capitale». Secondo Massimo Mari, responsabile esteri della Flc-Cgil, uno dei problemi è che il ministero ha comunicato, per mail, le modalità di svolgimento delle prove solo a 48 ore dall’esame e che una parte dei candidati era già esasperata dalla precedente esperienza del concorso a presidi. «È inaudito quanto è successo stamattina per la prova di accertamento di lingua francese - rilancia il segretario generale Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo - denunciamo la mancanza di informazione preventiva rispetto alle modalità di svolgimento, oltre che la correttezza delle procedure. Chiediamo quindi che tale prova venga annullata e reiterata». Intanto davanti all’Ergife, fra il migliaio di docenti stanchi e sempre più arrabbiati, qualcuno ride isterico e qualcuno piange, come Anna che chiede ad interlocutore indefinito: «Chi mi rimborserà i 1.700 dollari che ho speso per venire qui da Buenos Aires». |