Scenari/1. Verso un’Europa più integrata

da TuttoscuolaNews, n. 515 12.12.2011

L’esito del vertice di Bruxelles sul futuro dell’Europa ha visto prevalere l’impostazione rigorista della Germania di Angela Merkel su quella più flessibile e possibilista di altri Paesi e in particolare della Gran Bretagna di Cameron, che alla fine ha preferito non aderire all’accordo sottoscritto dagli altri 26 Paesi membri dell’Ue.

Questi accordi comportano vincoli più stringenti per le politiche nazionali di bilancio, e un certo automatismo delle sanzioni per chi non li rispetta. Per il nostro Paese questo significa che la ripresa dello sviluppo, necessaria per riequilibrare i conti nazionali, dipenderà e discenderà non da un allentamento del rigore finanziario ma, al contrario, da un impiego più efficiente delle risorse disponibili e da un rilancio della crescita.

Tra i fattori della ripresa di efficienza e competitività del sistema Italia va certamente considerato il miglioramento del capitale umano. Ecco perché nei prossimi anni le politiche educative svolgeranno un ruolo decisivo, come ha ricordato lo stesso presidente del Consiglio Monti nelle sue dichiarazioni programmatiche. Nel breve periodo serviranno soprattutto le misure-tampone di carattere finanziario, ma nel medio e lungo periodo occorrerà puntare sulla valorizzazione del capitale di conoscenze e competenze dei nostri lavoratori. Per questo gli obiettivi di Europa 2020 saranno, per l’Italia, una sfida decisiva.

Per conseguirli, tenuto conto dei ritardi accumulati dal sistema formativo del nostro Paese ai vari livelli, compresa la formazione continua dei lavoratori, sarà necessario uno straordinario sforzo di progettazione e realizzazione di interventi sul fronte della riduzione della dispersione e dei gap di prestazione dei nostri studenti rispetto a quelli della maggioranza dei Paesi dell’area Ocse. Più che risorse finanziarie serviranno idee nuove e determinazione nel realizzarle.

Al tema dello stretto rapporto tra istruzione, competitività e sviluppo è dedicato l’editoriale del numero di dicembre di “Tuttoscuola”.