Pensioni, come la manovra le cambia. Cosa è sicuro dopo il passaggio al Senato La Voce di Venezia, 23.12.2011 La pensione dopo tanti anni di lavoro sembra che tia diventando un miraggio lontano. La manovra per salvare l' Italia la sta allontanando sempre di più. Resta al palo pure chi ha cominciato a lavorare da giovane ed era sicuro di poter lasciare meritatamente il lavoro dopo 40 anni. Per accedere alla pensione cosiddetta di 'vecchiaia' dal 2012 il traguardo passerà da 65 a 66 anni per gli uomini e da 60 a 62 per le donne. Si può ancora anticipare il pensionamento ora raggiungendo 42 anni e un mese (41 anni e un mese le donne). Sistema contributivo pro-rata comunque per tutti e blocco dell'adeguamento all'inflazione, a eccezione dei trattamenti più modesti.
Queste, in estrema sintesi, le misure di cui si è sicuri dopo il
passaggio al Senato. Vediamole meglio nel dettaglio. La nuova riforma ha soltanto accelerato questo passaggio. Da gennaio 2012 l'età delle donne del settore privato sale a 62 anni e sarà ulteriormente alzata a 63 anni e 6 mesi nel 2014, a 65 anni nel 2016 e a 66 a partire dal 2018. Le donne dipendenti del settore pubblico dall'anno prossimo vanno in pensione a 65 anni.
L'innalzamento dell'età è previsto anche per gli uomini: a partire dal
2012 potranno ottenere la vecchiaia solo dopo aver compiuto 66 anni. Questi requisisti sono transitori, perchè poi saranno agganciati alle speranze di vita a partire dal 2013. Il limite è comunque aumentato di un ulteriore mese per il 2013 e di un ulteriore mese a decorrere dal 2014. Questo significa che nel 2013, anno in cui si cominceranno a innalzare tutti i parametri anagrafici sulla base delle cosiddette aspettative di vita, il minimo di contributi richiesto per l'anzianità sarà di 42 anni e 5 mesi. Non basta: per disincentivare chi comunque volesse questo tipo di addio al lavoro senza dover aspettare la pensione di vecchiaia, è stata introdotta una cosiddetta penalizzazione.
Se il dipendente chiede la pensione di anzianità prima dei 62 anni di
età, l'assegno verrà corrisposto, per la quota retributiva, con una
riduzione dell'1% per ogni anno di anticipo (del 2% dal terzo anno
in su).
Il passaggio al contributivo obbligatorio per tutti è pro-rata, cioè
significa che il nuovo sistema riguarda dal 2012 in poi. |