Milano classi di un istituto privato di A.G. La Tecnica della Scuola, 3.4.2011 Accade alla media Gramsci, complici la riduzione di alunni e la necessità di far quadrare i conti. Per la preside non si poteva dire di no alla proposta del Comune. Ma genitori e opposizione locale hanno forti perplessità. Le iniziative dei presidi-manager, tese ad arginare le spese e massimizzare i profitti per far tornare i conti, non sembrano avere limiti: è notizia di questi giorni la decisione della dirigente scolastica di una scuola media di Milano, la Gramsci, ed il Comune meneghino di affittare un’ala considerevole dell’istituto (tutto il primo piano, che corrisponde a diverse classi) alla privata ‘Cometa’. La soluzione trovata si deve principalmente al fatto che gli iscritti alla sede pubblica sono in costante calo. E siccome avere pochi alunni comporta decurtazioni ulteriori dei finanziamenti pubblici, la ds Carola Feltrinelli, a cui è stata assegnata le scuola media in reggenza, ha evidentemente accolto con interesse la proposta comunale. Del resto l’offerta dell’istituto privato, dove invece le iscrizioni sono in aumento, è allettante: si parla di 60.000 euro annue, che in buona parte andrebbero a rimpinguare proprio le casse della scuola pubblica. Per la preside non si poteva dire di no, anche perché ospitare alcune classi di alunni iscritti alla ‘Cometa’ non comporterà particolari sacrifici per quelli della statale. E poi sembra che pure i lavori di ristrutturazione verranno “coperti” dell’istituto ospitato. Ma non la pensano allo stesso modo alcuni componenti del consiglio d’istituto e genitori della Gramsci, che parlano di declassamento e “classi pollaio”, venutesi a creare a seguito di una scelta di cui non sono stati resi partecipi se non a cose fatte. Anche l’opposizione locale (Pd e Verdi) promette battaglia: seguirà, passo passo, l’evolversi delle cose. |