Contributi delle famiglie: di R.P. La Tecnica della Scuola, 9.4.2011 Continuano le polemiche sulle dichiarazioni di Mariastella Gelmini. L'Anp ricorda che la possibilità di rihiedere contributi è prevista dalla legge, Andis e Cisal precisano che la decisione viene presa sempre dal consiglio di circolo. Continuano le prese di posizione sulle dichiarazioni del ministro Gelmini a proposito dei contributi delle famiglie. L’Anp ricorda che “i contributi volontari delle famiglie non costituiscono una violazione delle norme in vigore, ma l’applicazione di una previsione legislativa esistente da molti anni (e anche di recente ribadita dalla legge 40 del 2007)”. “Se il Ministro ritiene che si tratti di una pratica da vietare - aggiunge ancora l’Anp - ha gli strumenti per modificare la legge; ma, fino a quel momento, non si vede come possa essere rimproverato ai dirigenti di farvi ricorso”. Il sindacato di Giorgio Rembado sottolinea anche per il 2011 è previsto per le 10mila scuole uno stanziamento complessivo di 774milioni di euro, “l’equivalente di 100 euro per alunno: non una cifra stratosferica, soprattutto dopo 4 anni di finanziamenti a zero”. E puntualizza: “In aggiunta, si tratta di somme stanziate per l’intero anno 2011, ma solo in minima parte già pervenute agli istituti, per effetto dello sfasamento temporale fra il bilancio dello Stato (che viaggia ad anno solare) e le necessità di cassa delle scuole (che seguono l’anno scolastico)”. In effetti va detto che a questo momento quasi tutte le scuole hanno incassato buona parte dello stanziamento previsto per il pagamento delle supplenze che dovrebbe bastare fino al mese di dicembre ma che molto spesso è appena sufficiente solo fino al mese di giugno. E poi, senza parlare dei residui degli anni 2006/2009 anticipati dalle scuole nei modi più diversi e fantasiosi, bisogna anche dire che tutti quanti aspettano ancora il saldo delle spese per le supplenze sostenute nel 2010: è ormai dal mese di dicembre che ne viene annunciata l’erogazione, ma per ora nulla è arrivato nelle scuole. Per non parlare dei fondi della legge 440/97: il Ministero non ha ancora provveduto neppure ad accreditare le somme relative al precedente anno scolastico. Anzi, a dire il vero le scuole non sanno neanche quanto riceveranno e dunque non hanno potuto inserirle nel programma annuale. Infine ci sono i fondi per il funzionamento amministrativo e didattico: si tratta di circa 10 euro per alunno, ma dovranno servire anche per pagare le visite fiscali, quindi nelle casse delle scuole rimarrà davvero ben poco. nche Andis (Associazione nazionale dirigenti scolastici) e Disal (Dirigenti scuole autonome e libere) intervengono sulla polemica per ricordare che “la richiesta di contributi non avviene da parte dei dirigenti scolastici, ma sempre con delibera dei Consigli di Istituto (ove sono presenti genitori ed alunni, oltre che il personale scolastico)”. |