Violentato dai compagni, su Facebook
gli amici dei bulli si compiacciono

 Il Messaggero, 11.4.2011

NAPOLI - Due ragazzini hanno chiesto scusa. L’hanno fatto per scritto, con una lettera spedita all’amico di classe costretto a subire episodi di violenza sessuale. Due dei sette ragazzini accusati di aver abusato di un loro compagno nel corso di una gita in Puglia hanno fatto un passo in avanti. Hanno chiesto perdono, vogliono essere ascoltati.

La scuola di Posillipo. Squarci di luce in un vissuto tutto da elaborare per un gruppo di studenti del terzo anno di una scuola media dell’area di Posillipo (di cui non facciamo il nome a tutela della privacy dei minori coinvolti). Una brutta storia - indagine per violenza sessuale, dopo la denuncia presentata dalla famiglia del ragazzino - che risale alla gita di una scolaresca qualche giorno fa a Fasano in Puglia.

Uno studente avrebbe subito abusi da parte di un gruppo di sette compagni, entrati furtivamente nella sua stanza da letto. Vicenda amara, che spinge gli inquirenti a vederci chiaro, al di là della parziale confessione di due alunni e della loro richiesta di perdono. Non è impossibile a questo punto immaginare le mosse degli investigatori.

Indagini sugli accompagnatori. Al vaglio la posizione degli otto accompagnatori - professori e dipendenti della scuola - chiamati probabilmente a relazionare sulla trasferta in Puglia di un gruppo di settanta alunni iscritti in una delle migliori scuole cittadine. Possibile che nessuno degli accompagnatori abbia compreso cosa stesse accadendo? Eppure, sembra che anche un timido tentativo di dissociazione da parte di uno dei sette aggressori sia stato bloccato sul nascere. Indaga la Procura dei minori, che punta a mettere a fuoco anche il ruolo dei dirigenti scolastici.

L'inchiesta dei carabinieri. Il caso della gita shock è emerso grazie all'attenzione dedicata al territorio dai carabinieri del luogotenente Tommaso Fiorentino e del capitano Federico Scarabello. Intervistata dal Mattino due giorni fa, la preside ha chiarito di aver attivato immediatamente sanzioni disciplinari, verifiche interne, finanche momenti di riflessione comune. Un percorso interno non ancora compiuto - ha spiegato la preside - finalizzato proprio a chiarire cosa fosse realmente avvenuto prima di attivare l’attenzione delle forze dell’ordine. Intanto, però, si muove anche Diego Bouchè, direttore scolastico regionale della Campania, che si è detto pronto ad attivare eventuali accertamenti interni.

La vicenda finisce su Facebook. In queste ore sono state acquisite anche alcune pagine da Facebook dove la gita pugliese della media napoletana è stata commentata. Fioccano commenti di tanti amici del gruppo finito ora sotto inchiesta che confermano quanto il doppio episodio di violenza fosse ormai noto da giorni a tanti ragazzini di una delle zone più esclusive della città. Compiacimento, apprezzamenti per i potenziali bulli o protagonisti dell’aggressione. Niente solidarietà per l’alunno «vittima» delle violenze, solo qualche isolata presa di distanza per i fatti pugliesi.