Docenti precari. Se c’è un asino di Vincenzo Pascuzzi, 8.4.2011 “A fronte di questo insensato lassismo, che ha riempito le scuole italiane di professori asini” così scrive Sergio Luciano su ItaliaOggi del 7 aprile 2011 (1). La scuola ha problemi, l’Italia ha problemi, c’è – ancora – la crisi, il nostro premier pensa ai suoi guai con la giustizia e trascura tutto il resto e, in particolare, i problemi economici e occupazionali: questa è la situazione. Ma che un giornalista salti fuori ad affermare che i prof precari non sono selezionati e perciò “asini” (scrive proprio cosi, il tapino!), no, non lo accettiamo! Non è vero, non è serio, deforma la realtà, attribuisce – al solito! - le colpe alle vittime invece che ai veri responsabili: governo e ministri dell’istruzione e dell’economia! Va allora precisato che quasi tutti i prof precari (95% almeno), oltre alla laurea, hanno l’abilitazione, hanno punteggi che quantificano l’una e l’altra, insegnano mediamente da oltre un decennio. Se sono ancora in condizione di precariato la responsabilità esclusiva è delle scelte governative: di questo governo principalmente, ma anche dei precedenti. Scelte governative che la magistratura sta finalmente riconoscendo come illegali! Le responsabilità dei precari sono quelle di aver sopportato troppo e troppo a lungo e di essere ricorsi al giudice troppo tardi! Se il governo vuole reperire i 3 o 6 mld che servono, combatta seriamente l’evasione fiscale che è al 38%! Trentotto per cento!
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