Pettine? un fallimento della scuola. S.B. 21.4.2011 Sarà che io il pettine lo uso solo per i capelli e la mia fantasia è notevole, ma non smisurata, inizio a non sopportare più l'indegno abbinamento di questo termine all'odioso provvedimento che pare certo, quello dell'inserimento nelle GAE! Pare una colpa essere nati in una provincia del nord ed essersi inseriti nella relativa graduatoria (nel mio caso, Ravenna); o avere, per qualsiasi motivo, scelto di iscriversi nella stessa trasferendosi in una regione/provincia diversa dalla propria. Pare una colpa avere investito DIECI anni di vita e professionalità, SEMPRE e in QUALSIASI tipo di scuola.
Pare una colpa aver pensato che, ragionevolmente, nel 2007 fosse
stata presa una strada DEFINITIVA per il problema delle
graduatorie.E che, se non l'immisiione in ruolo, almeno la
continuità didattica per gli alunni ed i docenti precari fosse una
garanzia. Ho personalmente fatto quanto umanamente mi è stato possibile: ho scritto alla politica locale e nazionale, ai quotidiani, partecipato ad iniziative "di tutti i colori". Ed ora, a me e a migliaia di colleghi DI TUTTE LE ZONE D'ITALIA (finiamola con questo razzismo d'accatto, please) tocca rinunciare alla continuità didattica e alla possibilità di entrare di ruolo...per quale motivo? Perchè in Parlamento i numeri non c'erano? Perchè nemmeno il partito che si era fatto promotore dell'inviolabilità delle Gae ha avuto il coraggio di prendere una posizione decisa, come i tristemente famosi sessanta? Peccato che noi non siamo numeri, ma INDIVIDUI, carne e ossa, passioni e sentimenti al pari di chi sta ridacchiando e preparandosi a prendere il nostro posto. Come se noi, nel tempo, non avessimo acquisito nessun diritto... L'inserimanto a pettine nudo e crudo, senza forme di tutela per chi nel 2007 ha fatto una scelta coerente, rappresenterebbe il FALLIMENTO di tutto il sistema che regolamenta la scuola, che non è stato capace in anni e anni e ancora anni di trovare una soluzione equa e razionale.
S.B.
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