Il Movimento NO pettine Diffida il Miur dal Movimento NO Pettine, 15.4.2011.
Il Movimento Docenti Precari No Pettine , movimento trasversale e presente con i suoi gruppi in tutte le regioni d’Italia con migliaia di iscritti premesso - che l’art. 1, comma 1, della Legge n. 296/2006 prevede che “Con effetto dalla data di entrata in vigore della presente legge le graduatorie permanenti di cui all’articolo 1 del decreto legge 7 aprile 2004, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 giugno 2004, n. 143, sono trasformate in graduatorie ad esaurimento. Sono fatti salvi gli inserimenti nelle stesse graduatorie da effettuare per il biennio 2007-2008 per i docenti già in possesso di abilitazione, e con riserva del conseguimento del titolo di abilitazione, per i docenti che frequentano, alla data di entrata in vigore della presente legge, i corsi abilitanti speciali indetti ai sensi del predetto decreto-legge n. 97 del 2004, i corsi presso le scuole di specializzazione all’insegnamento secondario (SISS), i corsi biennali accademici di secondo livello ad indirizzo didattico (COBASLID), i corsi di didattica della musica presso i Conservatori di musica e il corso di laurea in Scienza della formazione primaria”; - che è interesse del movimento contrastare nel modo più fermo il fenomeno del c.d. “inserimento a pettine” richiesto a seguito dell’accoglimento da parte del Consiglio di Stato dei ricorsi proposti da una parte minoritaria di docenti precari che chiedevano l’inserimento in Province diverse da quelle di residenza “a pettine”, in base al proprio punteggio, mentre il Ministero, con una legge ad hoc, aveva disposto l’inserimento "in coda" per il biennio 2009/2011 e "a pettine" soltanto a partire dal biennio successivo; - che le Graduatorie fossero da intendersi ad esaurimento e cioè ultimative, si evince dalla stessa Legge n.296/2006 art. 1 comma 605; - che migliaia di docenti hanno compiuto, nel rispetto di tale intervento legislativo delle scelte di vita che coinvolgono anche le loro famiglie, fiduciosi in un provvedimento, la L. 296/06, presentato come ultimativo e risolutivo del problema del precariato scolastico e del reclutamento dei docenti; - che la sentenza n. 41 della Corte Costituzionale dell’8 febbraio 2011 ha posto una pietra tombale sull’esistenza delle code in quanto incostituzionali; - che l’applicazione dell’inserimento “a pettine” comporterebbe ripercussioni negative sia nei confronti dei docenti precari che si sono attenuti alla normativa vigente, sia con riferimento all’utenza in quanto si perderebbero le forme più essenziali di continuità didattica sul territorio e verrebbe meno un progetto educativo, formativo e didattico stabile; tutto ciò premesso DIFFIDA - il Ministero ad intervenire con provvedimenti legislativi urgenti al fine di disciplinare la composizione delle Graduatorie ad Esaurimento preservando i diritti acquisiti dagli iscritti, e la ratio della L. 296/2006, consentendo l’aggiornamento, ma senza trasferimento, in attesa di un nuovo sistema di reclutamento dei docenti, da approvarsi urgentemente per l’anno scolastico 2012-2013; - il Ministero ad intervenire politicamente in primo luogo per stabilizzare un gran numero di precari, come del resto richiesto dagli standard UE, prima che il sistema venga sconvolto e radicalmente cambiato, e di predisporre nuove e chiare regole di reclutamento nel rispetto delle legittime aspettative maturate da decine di migliaia di docenti che hanno confidato nella disciplina prevista dalla L. 296/2006.
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