Basta con gli attacchi inviato dal Forum Precariscuola e dal Forum CIPNA, 17.4.2011 I docenti precari ritengono inaccettabile quanto di cattivo gusto il nuovo violento attacco del Presidente del Consiglio verso l'intera categoria di insegnanti, ritenuti responsabili di inculcare valori contrari a quelli della famiglia e, genericamente, di sinistra. Lo riteniamo lesivo nei confronti dell'intera categoria che con professionalità ogni giorno, svolge il proprio lavoro, scindendo sempre a comunque convinzioni e idee personali (che non sono un reato) dall'obiettività e raziocinio del lavoro svolto. Lo riteniamo lesivo nei confronti della scuola pubblica come istituzione, poiché ha contribuito a formare le menti di questo Paese. Lo riteniamo lesivo della scuola privata, ritenuta implicitamente feudo di un unico padrone, legittimata solo a diffondere la cultura imposta dall'alto. Lo riteniamo lesivo nei confronti della Costituzione che assegna alla scuola pubblica un ruolo centrale nel panorama formativo del nostro Paese. Lo riteniamo lesivo nei confronti delle famiglie, poiché considerate alle stregua di sudditi incapaci di discernere nell'atto di scegliere quale istruzione sia migliore per i propri figli. Lo riteniamo poco coerente se detto da un Presidente del Consiglio di una maggioranza che accusa i docenti che lavorano nella scuola paritaria (ma non è quella di eccellenza?) di farlo gratis per avere punteggi abnormi. Ma, soprattutto, lo riteniamo moralmente inaccettabile, poiché rivolto alle famiglie, da parte di un personaggio politico che, nel privato, ha alle spalle ben due divorzi (e la Chiesa Cattolica è ancora contraria o è diventata favorevole? La formula "non osi dividere l'uomo ciò che Dio unisce" vale solo in alcuni casi?), nonché pendenze giudiziarie con accuse pesanti che, se confermate dalla prova dei fatti (e non vorremmo citare le "Vergini che si offrono al Drago", detto dall'ultima consorte del Premier), farebbero del Presidente del Consiglio la persona meno adatta a pronunciare vere e proprie catilinarie che, a quel punto, diventerebbero autoironiche. Riteniamo, pertanto, questo attacco continuo alla scuola pubblica come un atto di un processo sistemico di distruzione del libero pensiero che, unito allo smantellamento della scuola pubblica a favore di quella privata, ha come unico obiettivo quello di obnubilare le coscienze e renderle schiave e servili nei confronti della cattiva politica, di qualsivoglia parte. L'articolo 33 della Costituzione non può essere barattato con una scuola di partito! Noi, insegnanti di sinistra, di centro e di destra, non ci stiamo.
E ci opporremo con tutte le forze a
questo scempio!
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