La Lega difende le paritarie: di A.G. La Tecnica della Scuola, 4.8.2011 Per il presidente del Veneto, Luca Zaia, tra più alti rappresentanti del Carroccio, gli asili parrocchiali che accolgono 88 mila bambini veneti fanno un ottimo lavoro. Ma perché queste affermazioni se il ministro Gelmini ha di recente assicurato che i fondi alle paritarie non si toccano. Stavolta ad alzare gli scudi contro un eventuale ridimensionamento del numero di istituti paritari è stato il presidente del Veneto, Luca Zaia, uno dei più alti rappresentanti del partito del Carroccio: rivolgendosi al Governo, a margine della conferenza stampa post Giunta, il leghista ha tenuto a precisare che "le scuole paritarie non si toccano, chi lo fa mette un dito nel vespaio, noi facciamo risparmiare soldi al governo".
Zaia è voluto anche entrare nel
dettaglio della sua Regione: "abbiamo 88 mila bambini che vanno
negli asili parrocchiali e – ha sottolineato - a me non
risulta che facciano un pessimo lavoro, fanno invece un ottimo
lavoro. E' una caratteristica che ha solo il Veneto – ha tenuto
a precisare il Governatore - dove gran parte dei bambini viene
svezzata negli asili parrocchiali di ispirazione cattolica e queste
scuole non ci fossero, i ragazzini resterebbero per strada perché
noi non abbiamo le scuole pubbliche per dare una risposta a quasi 90
mila bambini e alle loro famiglie". A meno che non vi siano novità, di cui al momento non c’è sentore, la linea di viale Trastevere è comunque quella di non applicare lo stesso metro adottato coi fondi destinati alla scuola pubblica: il budget per le paritarie verrà confermato in toto. Un concetto ribadito anche di recente, un mese fa: durante una discussione pubblica sull’ingiusta riduzione dei finanziamenti destinati alle paritarie, Gelmini ha ricordato che nel 2010 non ci sono state minori stanziamenti e che in tutto la somma per le scuole paritarie pagata dallo Stato ha sfiorato i 522 milioni di euro. Rimane da capire se siano pochi, anche perchè fanno risparmiare allo Stato tanti soldi, oppure tanti, visto che la Costituzione sostiene che gli istituti privati dovrebbero autofinanziarsi e non ricevere sostentamenti dallo Stato. |