Scuola Europea, colloqui "privati"
I docenti chiamano i carabinieri

Alcuni professori che avevano denunciato irregolarità negli esami di assunzione dei docenti stranieri, stamattina si sono presentati per assistere ai colloqui pubblici. E' stato però vietato loro l'ingresso. E così hanno allertato i militari: "E' un nostro diritto assistere". Poi la svolta: "Ok, potete entrare"

Raffaele Castagno, la Repubblica di Parma 18.8.2011

Non si placano le polemiche sui concorsi professori per la Scuola Europea. Tanto accesi che stamattina, in via Saffi, sono arrivati i carabinieri. I militari sono stati chiamati dai "protestanti", ovvero docenti e persone che chiedevano di assistere ai colloqui oggi in corso in quanto "pubblici". Chiedevano di poter assistere agli esami perché, come già raccontato nelle scorse settimane, avevano riscontrato irregolarità nelle procedure e favoritismi (LEGGI). Questa mattina all'ingresso della Scuola un delegato con in mano una lista faceva entrare solo chi avrebbe dovuto sostenere l'esame, ovvero i docenti stranieri chiamati alla prima selezione orale, negando l'ingresso a chiunque tentasse di entrare. Da qui l'idea - da parte dei professori contrari alla procedura - di chiamare le forze dell'ordine. "E' un nostro diritto assistere". Sul posto sono arrivati i carabinieri e alcuni uomini della Digos. ?? Dopo l'intervento delle forze dell'ordine, che hanno riscontrato la natura pubblica del concorso, sono state aperte le porte a coloro che volevano assistere a "questi esami, che però sembrano più colloqui di lavoro...". Il sovraintendente non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione sull'accaduto.

TANTI DUBBI - Da parte loro i docenti "storici" della scuola esprimono molte perplessità sul modo in cui tutta la procedura del concorso è stata gestita e che fanno sorgere parecchi punti di domanda. "Un bando oscuro, contradditorio, ambiguo" che del resto ha prodotto diversi ricorsi - alcuni poi accettati, altri respinti, spesso in condizioni oggettive del tutto identiche tra i candidati. Per altri solo l'intervento del Tar ha consentito l'ammissione al concorso, sui cui pendono altri ricorsi che rischiano di far saltare tutto o portare all'annullamento del bando.

I docenti parlano di difformità nella valutazione dei titoli, con candidati molto titolati, ma finiti esclusi e altri privi invece ammessi (LEGGI) Analoga situazione per la questione della lingua dove si è fa fatica a cogliere un filo rosso nella selezione: candidati in pari condizioni - la lingua viene autocertificata - alcuni sono stati ammessi altri no. Un ginepraio anche burocratico che non facilità la trasparenza. Lingua che stando ai primi racconti di chi ha potuto assistere ai colloqui dopo il "chiarimento" dovuto all'intervento dei militari non sembra essere oggetto di esame.

Il concorso è un colloquio di circa 15 minuti sul curriculum vitae e la metodologia didattica. Non ci sarebbero domande inerenti l'Unione Europea, che i candidati si aspettavano e quesiti o verifiche sulla lingua. "Una conoscenza C1 - spiega un docente escluso, cioè un livello linguistico superiore all'intermedio - prevede un esame di 6 ore". La selezione oggi riguarda 28 persone, mentre nei prossimi giorni verranno esaminati altri 31 candidati. Ma difficilmente la partita - che si protrae da mesi in uno stillicidio di polemiche e denunce d'irregolarità - sarà chiusa nei prossimi giorni.