CRISI - LE CONSEGUENZE DEL GIRO DI VITE RISCHIAVANO DI FARLA SPARIRE L'Accademia della Crusca è salva Galan: troveremo una soluzione La Stampa, 14.8.2011
ROMA Ma la prima ad intervenire è stata la combattiva presidente dell’Accademia Nicoletta Maraschio, da tre anni alla guida dell’istituzione e unica donna a ricoprire il prestigioso incarico di vertice: «Si prendano loro la responsabilità di chiuderci», aveva subito detto ricordando la «continua precarietà in cui siamo costretti a vivere» e per superare la quale l’Accademia si sta battendo per una legge che preveda una dotazione economica e la funzione nazionale dell’ente, cioè la tutela della lingua italiana, che nei fatti è riconosciuta da secoli alla ’Crusca'. A suggerire una spinta in questa direzione è stato anche il campanello d’allarme suonato lo scorso anno, quando si parlò dell’ipotesi di far rientrare l’Accademia tra gli «enti inutili». «Allora ci salvò un parere del Consiglio di Stato ed un decreto dei ministri Brunetta e Calderoli», ha ricordato la presidente. Adesso la presa di posizione di Galan potrebbe non solo scongiurare «l’eventuale e insensata soppressione dell’istituzione», ma anche porre le basi per qualcosa di più. Nicoletta Maraschio ha inviato un telegramma al ministro ringraziandolo per il suo «tempestivo intervento». Ed il messaggio è stato anche l’occasione per ricordare che la ’Crusca' ha «sempre goduto di un modestissimo sostegno finanziario statale impiegato interamente per retribuzione sei unità di personale dipendente, provvedendo per le altre esigenze di funzionamento e per proprie attività con contributi di privati e fondi di ricerca e osservando una gestione oltremodo parsimoniosa che esclude qualsiasi remunerazione o gettone ai propri membri». L'Accademia oggi aveva scritto anche a Napolitano lanciando un grido di aiuto. Immediatamente dopo erano arrivate le parole di salvezza di Galan. |