Scuola, agitazione dei precari del Sud:
traghetti a singhiozzo, tensione a Messina
Proteste anche a Villa San Giovanni. Blocco
anche per i treni.
La questura denuncia 25 manifestanti
Il Gazzettino
12.9.2010
ROMA (12 settembre) - Almeno quattromila
precari siciliani della scuola hanno manifestato oggi a Messina,
stazionando sul molo delle Fs all'imbarcadero e bloccando il
collegamento da e per Villa San Giovanni, occupando tutte le
invasature. Le navi non possono salpare né attraccare. Anche i
precari radunati sulla sponda calabrese dello Stretto, a Villa San
Giovanni, stanno bloccando il viale che dagli imbarcaderi conduce
verso l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, con conseguente paralisi
del traffico.
A Villa San Giovanni i manifestanti si sono
mossi in corteo percorrendo viale Italia, che si trova
all'uscita degli imbarcarderi e conduce verso la A3, quindi, giunti
a metà, si sono fermati e seduti per terra. Prima della partenza del
corteo c'è stato anche un chiarimento tra i rappresentanti sindacali
della Rdb e della Cgil che hanno così ricomposto le incomprensioni
registrate all'inizio della manifestazione. Nel corso di
un'assemblea, i rappresentanti calabresi della Rdb hanno poi
sostenuto che «la lotta comincia a dare i primi risultati. Domani
incontreremo l'assessore regionale alla pubblica istruzione. Ai
politici, poi, diciamo basta con le passarelle ed al ministro Maroni
diciamo che la legalità passa anche dall'istruzione».
«Non vogliamo - hanno aggiunto i
sindacalisti - l'elemosina dei progetti regionali perchè
non servono. Occorrono investimenti per la scuola e per i docenti».
Elisabetta Bambello, della Cgil Flc comprensoriale di Reggio
Calabria, e Gemma Sorbonà, della Cgil precari, hanno sottolineato
come lo scorso anno «20 mila precari sono rimasti senza contratto ai
quali se ne aggiungeranno altri 25 mila quest'anno. Chiediamo quindi
la riapertura del turn over. Tendiamo la mano all'altra sponda dello
Stretto. Calabria e Sicilia sono le regioni più colpite dai tagli
della Gelmini». Volantini in cui sono spiegate le ragioni della
protesta, vengono consegnati agli automobilisti in coda.
Tensione a Messina tra manifestanti e
polizia. Le forze dell'ordine hanno creato un cordone per
impedire ai precari di dirigersi verso gli imbarcaderi. Ma alcuni
manifestanti sono riusciti ad aggirare il blocco, imboccando un
accesso alternativo, dal lato dei binari, e sono arrivati davanti a
un traghetto, dove però sono stati fermati dalla polizia prima di
poter salire sulla nave. Un migliaio dei circa quattromila
manifestanti si sono seduti davanti alla nave Riace, fronteggiati da
uno spesso cordone di polizia.
La polizia ha tentato di farsi largo
per mollare le cime del traghetto e consentire che
salpasse per Villa San Giovanni, ma i manifestanti hanno bloccato
l'operazione radunandosi attorno al pilone dov'è agganciata la cima.
Una delle manifestanti ha avuto un lieve malore ed è stata soccorsa
dall'ambulanza. Le condizioni della donna non preoccupano.
I collegamenti nello stretto sono ripresi,
dopo le manifestazioni dei precari della scuola sui due versanti. A
Messina gli imbarcaderi delle società private funzionano
regolarmente, mentre per quanto riguarda quelli delle Fs è attivo un
solo invaso. A Villa San Giovanni, il molo di attracco dei traghetti
Fs non è stato interessato dalla protesta che si sta svolgendo,
invece, su quello delle società private. Tra i manifestanti ci sono
coloro che vorrebbero bloccare completamente il traffico, mentre
altri non sono d'accordo. Le auto sbarcate dall'ultimo traghetto
arrivato, sono state inizialmente fermate, poi sono state fatte
passare un po' alla volta dai manifestanti, sino a quando le forze
dell'ordine non hanno aperto una delle uscite destinate ai mezzi di
soccorso facendo defluire la coda.
I precari hanno poi lasciato il molo e sono
tornati nel piazzale della stazione per sciogliere la manifestazione.
La situazione agli imbarcaderi è tornata alla normalità. Alcuni dei
manifestanti hanno fatto presente che quella di oggi è stata solo
una dimostrazione di quello che possono fare e che sono pronti a
bloccare nuovamente e più a lungo i collegamenti nello stretto.
A Messina un gruppo di precari ha bloccato
alla stazione ferroviaria due treni, entrambi provenienti
da Torino, uno diretto a Siracusa e l'altro a Palermo. Il blocco è
poi andato avanti per un'ora e mezza.
La manifestazione di Messina
si è conclusa intorno alle 16: 25 denunciati. I
manifestanti, oltre 4 mila secondo gli organizzatori, 2.500 per la
questura, sono tornati verso piazza Cairoli, dove si erano dati
appuntamento stamattina, e poi si sono dispersi. Alla protesta
contro il ddl Gelmini, indetta dal Comitato dei precari della
Sicilia, hanno aderito Cgil, Cobas e rappresentanti dei partiti di
opposizione. Si è conclusa anche l'analoga iniziativa, con la
partecipazione di circa trecento precari, che si è svolta a Villa
San Giovanni, che ha visto la partecipazione di gruppi di precari
della Campania, della Puglia e della Basilicata. La questura ha
denunciato 25 precari per reati contro l'ordine pubblico. Altri
manifestanti, informa la questura, sono in corso di identificazione.