SCUOLA

Assemblee Gilda in diretta web,
per sindacato un successo

Partecipato migliaia docenti: lezioni interrotte in molte scuole
Per sindacato docenti ridotti a baby sitter in 'classi-pollaio'

  ApCOM, 28.9.2010

Roma, 28 set. (Apcom) - La Gilda degli insegnanti esprime soddisfazione per l'esito delle assemblee svoltesi oggi in diretta web per protestare contro i tagli agli organici, il blocco degli scatti di anzianità e del contratto, l'esplosione del precariato: secondo il sindacato autonomo all'iniziativa telematica hanno partecipato "centinaia di scuole e decine di migliaia di docenti", anche attraverso "una pioggia di e-mail", determinando l'interruzione delle lezioni in molte scuole. Tra gli argomenti sollevati dai docenti negli interventi arrivati via e-mail all'assemblea che si è tenuta al Centro congressi Frentani di Roma figurano anche il sovraffollamento delle classi, il tempo pieno e le compresenze fortemente ridotte dalle riforme approvate negli ultimi due anni.

Nel suo intervento Di Meglio ha sottolineato i gravi disagi provocati nella scuola primaria dal ritorno del cosiddetto maestro unico che "con i tagli agli organici ha generato una moltiplicazione degli insegnanti, impone orari assurdi, rende impossibile sostituire i colleghi assenti per malattia e riduce i docenti al ruolo di baby sitter in 'classi-pollaio' dove gli alunni vengono smistati come pacchi postali".

Parlando dei precari, il coordinatore della Gilda li ha definiti "vittime di un olocausto", ricordando che la scure del governo falcidia 130mila posti in tre anni.

In merito al blocco degli scatti di anzianità, Di Meglio ha ribadito la "grave ingiustizia perpetrata ai danni degli insegnanti che subiscono non solo il blocco dei contratti, ma anche delle progressioni economiche. Noi non accetteremo il gioco delle tre carte annunciato dal ministro Gelmini che intende dirottare sul merito le risorse finora destinate agli scatti di anzianità e il compenso accessorio. Si tratta di somme stabilite dal contratto di lavoro e che ci appartengono, ecco perché - ha concluso il sindacalista - dobbiamo mobilitarci al massimo per salvaguardare gli scatti e la nostra dignità professionale".