L'intervento Più spazio ai precari Pasquale Almirante La Sicilia, 19.9.2010 Anche la Flc-Cgil ha chiesto ai docenti di ruolo di non accettare ore aggiuntive per lasciare più possibilità ai precari di lavorare, ma a quanto pare il monito non è stato accolto. E allora in molte scuole c'è chi lavora per ben 24 ore a settimana, rispetto alle obbligatorie 18, e c'è chi invece è a spasso, mentre magari uno spezzone avrebbe potuto ristabilire almeno l'equilibrio del punteggio, non già dello stipendio che rimane comunque inadeguato. Una contesa a distanza tra professori precari e no e alla quale molti titolari di cattedra, che magari hanno l'onta di anni di supplenza, replicano come difesa il blocco del contratto e degli scatti di anzianità, per cui raccogliere tutto ciò che è possibile per portare a casa più spesa diventa una legittimazione. Né i dirigenti cercano di smussare gli angoli, visto che non è obbligatorio accettare ore in più rispetto alle 18 di legge. La possibilità di questa sorta di straordinario fu data dalla ministra Moratti col preciso scopo di risparmiare, ma innescando meccanismi che in tempi di licenziamenti epocali risultano dannosissimi per migliaia di docenti drammaticamente a spasso. Se infatti sei ore eccedenti a un professore di ruolo consentono qualcosa in più allo stipendio, per un supplente significano tantissimo, sia in termini salariali, e sia in termini di punteggio, a parte il fatto che già due spezzoni di sole sei ore possono significare una quasi dignitosa retribuzione. Nella scuola però questa sorta di principi solidaristici spesso vengono meno. Né è spia fra l'altro la scarsa partecipazione agli scioperi e alla gestione stessa della scuola dove vige per lo più il principio della delega, insieme all'altro di catturare ogni pur minima possibilità per arrotondare. E a questo proposito si incomincia ad aprire una scuola di pensiero che vorrebbe suggerire al Miur di destinare i fondi per pagare il vicario del preside, le funzioni obiettivo e tutti gli altri incentivi, spesso inutili, per assumere personale, quei famosi precari che bussano alla porta ma a cui nessuno risponde. Ad esempio come succede in Germania dove solo il preside ha il semiesonero (durante l'altra metà delle sue ore fa lezione) e nessun vice o collaboratore lo assiste: e se la Germania si prende spesso come esempio di efficienza, perché non la si imita almeno su questo versante, visto il tempo crudele della attuale crisi? |