Precari scuola presidiano Montecitorio
La protesta cresce in tutta Italia
Contestato Dario
Franceschini davanti al Parlamento: capisco
la loro rabbia ma è sbagliato fare di ogni erba un fascio
Il Messaggero,
8.9.2010
ROMA (8 settembre) - Ci sono docenti di
ruolo solidali, precari e studenti universitari alla manifestazione
«In difesa della scuola pubblica» in piazza Montecitorio, indetta in
coincidenza con la ripresa dei lavori parlamentari. «Non vogliano
bandiere sindacali» ha precisato Caterina Altamore, la precaria
palermitana che ha animato il presidio nella piazzetta della Camera
a partire da fine agosto. «Siamo qui per il passaparola alle
convocazioni e non perché invitati da partiti o sindacati» ribadisce
un’insegnante precaria romana. La manifestazione continua nonostante
la pioggia battente su Roma.
Un presidio quello che è in corso a piazza Montecitorio indetto
dai precari della scuola e che ha visto oggi l’adesione del
sindacato Rdb-Usb del personale scolastico del Comune di Roma. Circa
200 lavoratori con bandiere del sindacato ma anche dei partiti della
sinistra denunciano i tagli del ministro Gelmini sulla scuola. «È un
momento delicato - ha detto Barbara Battista responsabile sindacale
scuola dell’Rdb-Usb - lo scopo di questa riforma è quello di
privatizzare la scuola. Si licenziano i lavoratori, si massacrano i
programmi per svendere l’apparato statale ai privati per cui
chiedono sacrifici a noi mentre danno soldi alle banche».
Tra i manifestanti anche alcuni politici, qualcuno dei quali
come Dario Franceschini del Pd è stato contestato mentre il senatore
Ignazio Marino si è fermato a parlare con i lavoratori. «Credo che
sia necessaria una mobilitazione di tutto il paese per una questione
come quella della scuola che riguarda tutti - ha detto - questo
governo al contrario di quello che fanno gli altri governi europei
di centrodestra non ha intenzione di investire su tutto ciò che
serve per progredire, dalla scuola alla cultura e alla ricerca. I
parlamentari del mio partito devono andare scuola per scuola ad
ascoltare le storie personali di questi lavoratori».
Franceschini contestato. Non vogliono i partiti alla
manifestazione, per questo alcuni precari della scuola che
partecipano al sit in di protesta in piazza Montecitorio hanno
contestato il capogruppo Pd alla Camera, Dario Franceschini, giunto
con una delegazione di parlamentari democratici. L’ex segretario è
invece stato difeso dai precari palermitani in presidio permanente
davanti alla Camera che gli hanno chiesto di portare la loro
protesta in Parlamento. «Hanno ragione ad essere arrabbiati - ha
detto Franceschini allontanandosi - ma noi stiamo sostenendo la loro
battaglia. La loro rabbia è comprensibile, ma è sbagliato fare di
tutta l’erba un fascio».
Di Pietro: ridare dignità alla scuola. «Il governo potrebbe fare
un ultimo atto di giustizia e ridare dignità a coloro che si
occupano della scuola pubblica, mettere in regola i precari e ridare
quegli 8 miliardi di euro che si è fregato». Lo ha detto il leader
dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, incontrando i
manifestanti in piazza Montecitorio.
«Chi taglia risorse all’istruzione nega il futuro al Paese,
respingendo ogni possibilità di ripresa economica». È quanto afferma
Fabio Nobile, consigliere della Federazione della Sinistra alla
Regione Lazio e vicepresidente della XIV Commissione - Scuola,
diritto allo studio, formazione professionale e università.
In piazza alcuni docenti di ruolo come una coppia di
insegnanti di Mantova venuti per aderire alla protesta perché
«dobbiamo stare tutti uniti, precari e non della scuola».
Primo giorno di scuola e di protesta in Toscana: il 15
settembre, giorno di inizio delle lezioni negli istituti della
regione, si svolgeranno in tutte le province assemblee, promosse dai
sindacati, del personale docente e Ata di tutte le scuole, per
contestare i tagli agli organici. Solo a Pistoia, si spiega dalla
Cgil, il 15 le lezioni si svolgeranno regolarmente: l’assemblea si
terrà il giorno 17. In tutta la regione, secondo le stime fatte
prima degli ultimi adeguamenti, spiega la Flc-Cgil toscana, i tagli
riguardano 1221 docenti e 732 unità di personale Ata: diminuzione
simile a quella disposta per il precedente anno scolastico, cosa che
porta il totale del personale tagliato in due anni a quota 4288.
Uno sciopero bianco in provincia di Nuoro di tutte le
Istituzioni del territorio per protestare contro lo sfascio della
scuola e contro le decisioni unilaterali che mettono sempre più in
discussione il diritto all’istruzione nel territorio della provincia
di Nuoro, in particolare nelle zone montane. All’incontro, tenutosi
stramani nell’aula Consiliare della Provincia di Nuoro, hanno
partecipato i Sindacati, gli operatori della scuola, i Sindaci del
territorio, i rappresentanti delle Istituzioni e alcuni dei ragazzi
iscritti agli Istituti scolastici a rischio di chiusura.
Tre ore di sit-in, davanti alla sede dell’Istituto tecnico
industriale dell’Aquila per protestare contro i tagli della
riforma Gelmini. L’iniziativa è stata promossa dalle organizzazioni
Precari scuola Abruzzo e Cobas-scuola L’Aquila. I manifestanti, tra
cui alcuni docenti, hanno diffuso volantini spiegando che quello
della scuola «è il più grande licenziamento di massa mai visto in
Italia, con 132.000 posti di lavoro in meno in 3 anni». Migliaia,
secondo le loro stime, sono i posti che si perdono anche in Abruzzo.
A Napoli sono rimasti a dormire all’aperto, di fronte alla
direzione scolastica della Campania, i precari che ieri avevano
organizzato un sit-in di protesta contro i tagli del ministero.
Tensione alta anche oggi all’ufficio provinciale scolastico di
Palermo, dove stamani è intervenuta la polizia per calmare un
precario che durante le convocazioni dei collaboratori scolastici ha
ribaltato un tavolo. «Sono disperato» ha spiegato l’uomo, Filippo La
Spisa, 51 anni, che ha lavorato per tre anni e mezzo come bidello in
due scuole palermitane. «E adesso - ha detto - mi buttano in mezzo a
una strada. Ho 4 figli e non so dove trovare soldi per farli
mangiare».
I precari di Reggio Calabria hanno manifestato presso la sede del
consiglio regionale e anche in Sardegna è andata in scena la
protesta: docenti e collaboratori scolastici, circa 300 persone, si
sono fatti sentire questa mattina in concomitanza con la ripresa dei
lavori del Consiglio regionale, con un sit-in organizzato sotto i
portici del Palazzo di via Roma.
Cgil: precari della scuola nella manifestazione del 29 settembre.
Nella giornata di lotta europea del 29 settembre, che oltre
quella di Bruxelles vedrà una manifestazione anche a Roma, sui temi
dello sviluppo, della crescita, delle politiche industriali,
dell’occupazione e del welfare, «tema fondamentale sarà anche la
lotta alla precarietà con la mobilitazione nazionale di tutti i
precari dei settori della conoscenza». Lo annuncia una nota della
Segreteria Nazionale della Cgil.