Bersani: con la scuola di Gelmini
più divario nord-sud, ricchi-poveri

 l'Unità, 25.9.2010

«La riforma epocale della scuola pubblica, approvata da Tremonti-Gelmini, assicurerà davvero la qualità della scuola italiana?» Lo chiede Pier Luigi Bersani nell'inserto del Pd sulla scuola pubblica uscito oggi su l'Unità con cui il Partito democratico inizia due giorni di lavori per il primo forum sulla pubblica istruzione in programma a Roma a palazzo Rospigliosi.

«La riforma - scrive il segretario del Pd - aumenterà i divari tra nord e sud del paese, la dispersione e abbandono scolastico perché la destra disegna la scuola delle divisioni: fra ricchi e poveri, italiani e stranieri, nord e sud, dirigenti e manovalanza. e così verrà meno il ruolo di un sistema scolastico che dovrebbe funzionare da ascensore sociale, strumento di uguaglianza e libertà».

Il segretario aggiunge: «Ci hanno raccontato che i tagli alla scuola sono necessari: non è vero. Non è un problema di soldi ma di scelte politiche. Le risorse possono essere recuperate dall'evasione fiscale e se il governo mettesse a gara le frequenze liberate dal digitale terrestre, incasseremmo risorse che, nell'emergenza, potrebbero essere investite nella scuola, nella conoscenza, nel sapere».

Le proposte del Pd «non rifiutano l'innovazione, anzi la chiedono ma il futuro economico e quello civile si tengono e crescono insieme solo se si investe nell'istruzione e nei saperi. noi guardiamo al futuro. per questo crediamo nella scuola pubblica».