ISTRUZIONE - in quattro rinunciano ad alimentarsi

Precari, sciopero della fame contro i tagli

La protesta davanti al Provveditorato. «La scuola è al collasso.
Su di noi le conseguenze più gravi»

 Il Corriere della Sera, 1.9.2010

MILANO - «La scuola pubblica è alla frutta e i precari della scuola alla fame»: è il cartello appeso davanti a una tavola apparecchiata ma priva di qualsiasi cibo perché, dopo Palermo, anche a Milano gli insegnanti precari iniziano uno sciopero della fame per denunciare lo stato di salute dell'istruzione. In quattro, due uomini e due donne, da mercoledì rinunceranno ad alimentarsi per chiedere «non solo la difesa dei nostri posti di lavoro ma una scuola pubblica statale di qualità - hanno spiegato in un incontro con la stampa davanti all'Ufficio scolastico regionale -. Siamo contrari a ogni ipotesi di smantellamento, regionalizzazione o ingresso dei privati. Inoltre, chiediamo il ritiro dei tagli previsti dalla legge 133 e il reintegro dei finanziamenti».

«ALMENO FINO A SABATO» - Insieme a queste rivendicazioni nazionali, i promotori dell'iniziativa, il Movimento Scuola Precaria e il Presidio Permanente dei lavoratori della Scuola, avanzano istanze locali: «nomine trasparenti e pubbliche, numero sufficienti alle richieste di personale di sostegno e l'apertura di un tavolo per avere trasparenza sui numeri dei tagli a Milano e in Lombardia e sostegno a chi perderà il posto». Alle 15, in concomitanza con un'assemblea pubblica indetta davanti al provveditorato di via Ripamonti, i quattro hanno iniziato il loro digiuno che durerà «almeno fino a sabato», promettono. Hanno organizzato una recinzione simbolica della «scena del crimine» (l’Usr) e una «performance precaria», ovvero un incontro pubblico con le rappresentanze sindacali unitarie, con i genitori e con gli studenti per organizzare momenti di informazione e protesta già con il primo giorno di scuola in ogni istituto.

I PROTAGONISTI - In questi giorni Cristina Virardi (insegnante di lettere alle medie, 29 anni, di cui tre da precaria), Alessandro Risi (professore di latino e greco di 37 anni, otto da precario), Davide Bondesan (insegnante di latino e greco di 28 anni, precario da tre) e Miriam Petruzzelli (insegnante di sostegno di 34 anni, da sei precaria) dormiranno nelle tende e nella roulotte davanti al provveditorato «affamati di dignità», come recita il cartello che i quattro portano al collo. «La scuola è al collasso e come insegnanti precari ne subiamo le conseguenze più gravi» spiega Miriam, rappresentante del Movimento scuola precaria di Milano. «La nostra - hanno sottolineato - è una protesta non solo per rivendicare il nostro posto di lavoro, ma anche e soprattutto per difendere la qualità della scuola pubblica».