Il sostegno attende le deroghe 

 Il Sole 24 Ore, 1.9.2010

ROMA. Il blocco degli organici degli insegnanti di sostegno, stabilito dal Governo con la manovra finanziaria, rischia di compromettere la qualità del servizio scolastico offerto agli alunni disabili. A pensarla così sono le associazioni dei docenti di sostegno e dei portatori di handicap. «Aumentano gli iscritti – spiega Eros Stampatori, presidente Arism Marche (Associazione regionale insegnanti specializzati) – e contemporaneamente si congelano gli organici. L'obiettivo nazionale è di un insegnante ogni due handicap. Ma già l'anno scorso nelle Marche il rapporto era di 1 a 2,14, con 2.334 docenti e 5.016 disabili. Abbiamo classi con più di due portatori di handicap e ciò rende difficile l'attività didattica ma anche l'integrazione».

Nell'area sono poco più di 14mila i docenti di sostegno, a fronte di 28.473 alunni disabili (i dati, riferiti allo scorso anno anno scolastico, confermano un rapporto superiore a 2). Ma ogni anno il numero dei portatori di handicap aumenta. E la manovra del Governo prevede deroghe al blocco solo per i casi gravi. Una indicazione che secondo Nicola Quirico, presidente Fadis (Federazione associazioni docenti per l'integrazione scolastica), pone il problema dell'applicazione della normativa. «In pratica – osserva –si tratta di capire quante saranno le deroghe, che devono essere richieste dai dirigenti scolastici, in una situazione di difficoltà a valutare la gravità di un handicap. Vi sono poi certe tipologie di disabilità, come il ritardo mentale lieve o i disturbi dell'apprendimento come la dislessia, che potrebbero essere progressivamente non più certificate. Un fenomeno cui stiamo già assistendo, con la mancata ricertificazione dell'handicap nel passaggio dalla scuola media alle superiori con il conseguente rischio di aumentare la dispersione scolastica».

In Emilia-Romagna, con 6.046 docenti di sostegno per 11.869 bambini o ragazzi disabili, non mancano le criticità. «Lo scorso anno a Bologna – spiega Fiammetta Colapaoli, responsabile del Cab (Coordinamento associazioni disabili) della provincia – c'erano classi con 30 alunni e tra questi 3 o più portatori di handicap. I tagli di quest'anno ci fanno temere un peggioramento. Il congelamento degli organici, nonostante le rassicurazioni del ministero, non garantisce che sia soddisfatta la domanda di sostegno. Inoltre, in una classe di 30 alunni e con un tempo scuola massimo di 40 ore,c'è il pericolo che lo studente con disabilità non acquisisca competenze ».

In Umbria gli insegnanti di sostegno sono 1.023, gli alunni disabili 2.279. Migliore il rapporto della Toscana, dove i disabili sono 9.309 e i docenti di sostegno 4.710. Condizione che, secondo il segretario regionale del sindacato Gilda, Silvana Boccara, non esclude anche nel Granducato il rischio che non tutta la domanda sia soddisfatta. «Sul piano formale – conclude Boccara – per ora ci è stata assicurata la copertura della richiesta grazie alle deroghe. Resta il fatto che alcuni uffici scolastici tendono a non valutare con la dovuta accortezza le domande di insegnamento di sostegno. Tutta l'operazione delle deroghe, inoltre, potrebbe essere tardiva. Se fatta dopo la metà di settembre si rischia, con l'esaurimento del personale, di reclutare docenti con competenze inadeguate».