All’asilo col burqa: gli alunni increduli di Alessandro Giuliani La Tecnica della Scuola, 17.9.2010 Accade in provincia di Latina: i bambini che incontrano la donna nei locali della scuola sarebbero spaventati, tanto che l’hanno soprannominata la "maestra nera". Le famiglie si sono rivolte a preside, sindaco e carabinieri: sperano che scaturisca una sorte di ordinanza, attraverso la quale obbligare la donna a scoprire almeno gli occhi e la bocca. Difficilmente, tuttavia, il provvedimento arriverà. L’anno è appena iniziato e si torna a parlare, a tempo di record, del burqa a scuola. Solo che stavolta ad indossare l’abito che copre integralmente il corpo non è un’alunna, né un insegnante. A presentarsi vestita come recita la versione più ortodossa musulmana è la mamma di un alunno. Si tratta di una donna di origini marocchine, islamica, che accompagna tutti i giorni il figlio alla scuola d’infanzia di Sonnino, paesino in provincia di Latina, la località dove si è stabilizzata con la famiglia da un anno e mezzo. La sua scelta religiosa, però, non solo sembra spaventare gli altri bambini – tanto che l’hanno soprannominata la "maestra nera" - ma trova poco d'accordo anche le altre madri che - come riporta un quotidiano nazionale ed uno locale - pensano a una raccolta di firme per ufficializzare il proprio malcontento: le famiglie non sembrerebbero intolleranti, ma temono che "sotto il lungo vestito potrebbe nascondersi chiunque, anche un malintenzionato che avrebbe libero accesso nella scuola". Il problema è stato posto, esattamente in questi termini, anche al dirigente scolastico dell’asilo, al sindaco del Paese, che conta in tutto 7.000 abitanti, ed al comando dei carabinieri: difficilmente, però, arriveranno provvedimenti. Anche perché sino ad oggi non si sono mai creati problemi che hanno collegato l’indossare il burqa con la minore sicurezza degli alunni. I genitori di Sonnino sono però determinati: "l`unica cosa che chiediamo – hanno spiegato le famiglie - è che dentro l`atrio della scuola scopra almeno gli occhi e la bocca. Con un semplice gesto rassicurerebbe noi mamme sulla sua identità e i nostri figli capirebbero che sotto il vestito scuro non c`è nessuna `maestra nera`, ma solo una signora come le altre che porta il suo bel bambino all’asilo". Guai però a parlare di razzismo. Anzi. Tengono infatti a far sapere che gli "farebbe piacere poter scambiare qualche parola con lei all`ingresso e all`uscita dei bimbi, per entrare in contatto con una realtà diversa dalla nostra". Lunedì 20 settembre il sindaco, da cui le mamme si aspettano un’ordinanza che vieti l’uso del burqa, ha organizzato un incontro con famiglie e docenti. Intanto però il marito della donna sostiene che il burqa non “è un abito della nostra tradizione” e quindi “non c’è nulla da temere”. |