LA PROTESTA Scuola, appello dei prof ai genitori
Riprende la protesta sotto l'ex Provveditorato.
di Bianca De Fazio, la Repubblica di Napoli 5.9.2010
Graziella è da 4 giorni a digiuno. Sciopero della fame anche per lei,
precaria salernitana. Non è un'insegnante, ma fa parte del personale
tecnico-amministrativo delle scuole. Sciopera perché non solo
quest'anno, ma anche nel 2009-2010, è rimasta senza lavoro. E con
lei suo marito, che pure rientra nell'esercito dei precari della
scuola. Sciopera perché il lavoro le spetta di diritto, o almeno lei
ne è convinta. L'appuntamento è alle porte della Direzione scolastica regionale, in via Ponte della Maddalena, dove da domani mattina riprende il presidio dei lavoratori. "Il dramma del precariato - aggiungono i Cip, l'associazione comitati insegnanti precari (l'unica riconosciuta ufficialmente dal Ministero - è solo la punta dell'iceberg. Sotto, c'è la scuola pubblica alla deriva, senza risorse, con classi sovraffollate, docenti disorientati, dirigenti scolastici perennemente tra l'incudine e il martello, personale Ata assolutamente insufficiente, continuità didattica inesistente. E se la Gelmini dichiara di aver incontrato più volte i precari e di essersi confrontata con noi, mente. Nonostante le reiterate richieste, nessuna audizione ci è mai stata concessa". Ed ecco, allora, che si torna a sperare nel faccia a faccia Gelmini-Esposito. Il nuovo direttore scolastico regionale chiederà al ministro almeno un ripensamento su quelle 1788 cattedre di sostegno prima concesse e poi negate. "Non c'era alcuna autorizzazione scritta da Roma, per quelle cattedre, ma solo accordi verbali, anzi, telefonici - ha spiegato il direttore scolastico regionale due giorni fa ai docenti che gli chiedevano conto di quell'ulteriore taglio - Ero certo che quelle cattedre, in deroga, sarebbero state concesse". Esposito le aveva portate al tavolo coi sindacati presentandole come una vittoria. Che nelle ultime ore s'è rivelata una bufala. "Sapendo che avrei ottenuto una di quelle cattedre per il sostegno io ho rifiutato un incarico in Piemonte - racconta Mariella, precaria della scuola da oltre 10 anni - Ora invece ho perso entrambe le opportunità di lavoro". |