Prove di federalismo scolastico.
In Emilia

da Tuttoscuola 9.9.2010

L'Emilia Romagna intende fare la sua parte a sostegno della scuola pubblica, ad integrazione di quanto stanzia lo Stato.

Lo ha annunciato l'assessore regionale alla Scuola e Formazione Patrizio Bianchi che ha reso noto l'intervento per complessivi dieci milioni di euro.

Due milioni di euro andranno alla scuola dell'infanzia "per non lasciare nessun bambino in lista d'attesa" e un milione per sostenere l'autonomia scolastica e favorire una cultura organizzativa di rete tra le scuole; quattro milioni di euro verranno assegnate alle Province per gestire le differenze e sostenere l'integrazione dei bambini con disabilitą e degli stranieri e, infine, tre milioni "per dare alle famiglie con entrambi i genitori che lavorano assegni di conciliazione per favorire l'accesso al nido".

La Regione Emilia-Romagna, ha dichiarato l'assessore, "sostiene la propria scuola e per migliorare e mantenere i livelli raggiunti dal proprio sistema scolastico a fronte dei pesanti tagli operati dal Governo". Si tratta di un intervento che riguarda tutto il sistema pubblico di istruzione dell'Emilia-Romagna, dalla scuola dell'infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, sulla base delle prioritą individuate dalla Regione in accordo con le amministrazioni provinciali.

"La Regione intende sostenere la propria scuola, e per questo ha avanzato una proposta che verrą discussa con le forze sociali e gli enti locali - ha spiegato Bianchi - Non vogliamo in alcun modo surrogare gli obblighi e i compiti cui é tenuto lo Stato, ma sentiamo di dover arricchire l'offerta formativa del servizio scolastico regionale. La nostra scelta va collocata nell'ambito del processo avviato di federalismo e di riforma del Titolo V della Costituzione".