La lingua

di Sandro Mattiazzi*, 25.9.2010.

Quando la Germania invase quasi tutta l’Europa, rese obbligatorio nelle scuole di quei Paesi occupati lo studio della lingua tedesca.

Questo addirittura fu motivato rivendicando il fine di voler creare una lingua franca europea attraverso la quale tutti i popoli potessero comprendersi trovando così una unità, unità “offerta” appunto dalla nazione tedesca.

Per converso l’unico tentativo, storicamente parlando, di creare una lingua franca da usare accanto alla lingua nazionale allo scopo di poter far nascere una comunicazione universale e senza privilegiare questa o quest’altra nazione, è stato indubbiamente l’invenzione dell’Esperanto. Che tutto questo sia vero lo dimostra il fatto che quando si è cercato di adottarlo in situazioni dove avrebbe dovuto essere logicamente usato come nelle sedi della comunità europea, ad esempio, l’opposizione più forte è venuta in particolar modo da due paesi quali l’Inghilterra e la Francia e quei paesi, di fatto, hanno imposto le loro lingue come lingue base della Comunità.

Relativamente alla lingua inglese, oramai, si può dire che abbia esteso il proprio predominio in modo così assoluto che anche semplici espressioni le quali potrebbero essere tranquillamente dette nella lingua propria, vengono “tradotte” in lingua inglese per colorare quelle espressioni di un significato comunicativo e culturale più rilevante e reboante.

Ora, imporre per legge lo studio di una lingua che non sia la propria, equivale ad accettare una situazione di colonizzazione linguistica la quale, evidentemente, sottende anche una colonizzazione culturale, politica ed economica.

Nemmeno l’impero romano imponeva alle proprie colonie la lingua latina; l’attuale governo italiano è riuscito senza coercizione (in senso relativo s’intende) ad imporre lo studio, la conoscenza e poi l’insegnamento della lingua inglese a tutti gli insegnanti statali italiani di scuola primaria. Idea davvero eccellente. Finalmente, in questo modo, hanno trovato soluzione i molteplici problemi della scuola italiana!!

La Germania nazista non è riuscita nell’intento d’imporre la propria lingua; la ferocia del nazismo è crollata ed è stata seppellita sotto le sue stesse macerie.

Questo Governo Italiano “fieramente” rappresentato dal ministro dell’Istruzione Gelmini si è auto-proclamato Paese Occupato e come tale ha voluto ingraziarsi il Paese Occupante.

Si vuole sperare che questo governo si fermi a riflettere o si vuole sperare, eventualmente, che il governo successivo abbia più conoscenze storiche e più coraggio civile.

 

 ins. Sandro Mattiazzi
Direttivo G I L D A Venezia