SCUOLA

Cattedre fantasma, i docenti protestano

 Ieri manifestazione davanti all'Ufficio scolastico provinciale

 Anna Madron Il Giornale di Vicenza, 8.9.2010

Rappresentanza di precari “fantasma” ieri mattina in Provveditorato

Vicenza. Cattedre fantasma. Ci sono ma non si vedono. In altre parole esistono, ma la loro disponibilità non è stata resa nota, limitando così la scelta dei precari che hanno optato per altre sedi, spesso più disagevoli perchè lontane dal luogo di residenza.

La denuncia arriva dai precari vicentini che ieri hanno manifestato davanti all'Ufficio scolastico provinciale, indossando un lenzuolo bianco per rendere più efficace una protesta che era già esplosa la settimana scorsa al Lampertico, durante le operazioni di nomina. A puntare il dito contro la pubblicazione di liste incomplete sono soprattutto i docenti della classe di concorso A019, discipline giuridiche, convocati il 30 agosto per le assegnazioni e intenzionati in quella sede a chiedere la sospensione delle convocazioni e la verifica delle reali disponibilità proprio perchè a conoscenza di cattedre libere non inserite nell'elenco.

«Pur con il consenso dell'Usp ad una eventuale sospensione - spiega l'insegnante Maria Teresa Fabris - la delegata del provveditore, la preside del Lampertico, ha proceduto con l'appello e il conferimento delle nomine a coloro che avrebbero accettato. E così abbiamo ceduto». Le conseguenze non si sono fatte attendere.

«Una cattedra assegnata al Da Vinci di Noventa si è rivelata inesistente - prosegue Fabris - un'altra, al Tron di Schio insieme al Trissino di Valdagno, era già stata assegnata ad un'insegnante perdente posto».

E ancora: all'Ipsia di Lonigo è stata assegnata una cattedra con titolare ancora in attesa di assegnazione provvisoria a Catanzaro. Ci sono poi casi di nomine al 31 agosto sulle quali le scuole hanno imposto l'alt, rifiutandosi di stipulare il contratto se non con scadenza al 30 giugno, come accaduto al Ceccato di Montecchio Maggiore e al Rossi di Vicenza e casi di insegnanti che credevano di aver ottenuto un incarico di diciotto ore quando invece la cattedra era soltanto di otto. Anomalie che i precari della 019 non intendono lasciar correre. «Sulla base di quanto accaduto - Fabris - denunciamo le gravi disfunzioni nell'esercizio dell'attività sia organizzativa che di gestione delle nomine a tempo determinato, disfunzioni che violano i principi di legalità, imparzialità, efficienza e trasparenza della pubblica amministrazione, come previsto dalla Costituzione».

Sta di fatto che alla convocazione di ieri, 7 settembre, mancavano ancora all'appello quattro cattedre intere - al Parolini di Bassano, Ipsia di Lonigo, Rossi di Vicenza e Ipsia di Valdagno - che usciranno nella seconda o terza convocazione. Le chiamano cattedre fantasma perchè i titolari hanno chiesto aspettativa o assegnazione provvisoria in altre province, ma sospensione dal servizio o trasferimento non sono ancora stati effettuati.

«I docenti più penalizzati - conclude Fabris - sono quelli con più anni di precariato che si vedono limitate le possibilità di scegliere una cattedra magari vicino a casa e si trovano invece costretti a sobbarcarsi trenta o quaranta chilometri ogni giorno per un incarico accettato nelle convocazioni precedenti. Fatti che smentiscono clamorosamente le affermazioni del ministro Gelmini su un avvio dell'anno scolastico senza difficoltà».