SCUOLA
Aprea: i soldi per le paritarie? intervista a Valentina Aprea il Sussidiario, 28.10.2010
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la parità nella sua riforma fiscale?, di R. Pasolini J’ACCUSE/
Valditara (Fli): i soldi per l’università ci sono, manca la volontà
di qualcuno… Vai al Dossier Università
«Sono assolutamente
fiduciosa. I tagli che lei ha citato erano previsti tre anni fa e
sono convinta che col milleproroghe di fine anno recupereremo tutto
quello che c’è da recuperare a favore delle scuole paritarie. Stiamo
lavorando, i problemi sono soprattutto legati alla rigidità dei
dispositivi tecnici. Ma ripeto, la cifra ipotizzata nel 2011 sarà
stanziata nel milleproroghe».
«No, perché la riforma
ha una sua coerenza normativa che vale indipendentemente dai fondi.
Certo, il ministro Gelmini ha inserito nel passaggio alla Camera
anche una parte a soluzione del problema dei ricercatori che, non
essendo inizialmente prevista, richiede un attento studio della
copertura finanziaria. Ma la riforma non può e non deve andare
perduta. E personalmente mi auguro che la norma sui ricercatori
venga inserita».
«Sono in corso incontri
tecnici tra funzionari del Miur e del ministero dell’Economia.
Ovviamente bisognerà rimodulare il famoso articolo 5-bis, la costosa
norma che garantirebbe di assumere come associati 9mila ricercatori
nel giro di sei anni. ma occorre che la rimodulazione possa essere
condivisa anche a livello politico, dopo aver trovato una prima
necessaria condivisione a livello tecnico».
«Il governo in carica
ha la responsabilità della legislatura che termina nel 2013 e non
può assumersi una responsabilità finanziaria per una legislatura e
un governo che non ci sono, dovendo avere la norma una validità di 6
anni e quindi concludersi nel 2017. Rimodulare la norma fino al 2013
potrebbe significare un dimezzamento dei posti in prima istanza,
garantendo però una continuità con norme programmatiche, chiedendo
cioè un impegno di principio ai governi che verranno. È soltanto
un’ipotesi di scuola, che non mi sento in alcun modo di legittimare
come esito finale. Altre ipotesi sono possibili».
«No, quella è stata una
conquista della Commissione cultura, che ha proceduto in tempi
rapidi all’esame del provvedimento e ha garantito la sua
approvazione per l’aula alla vigilia della sessione finanziaria. Il
problema sta nel fatto che l’approvazione si è arenata proprio
sull’articolo 5-bis, quando la Commissione bilancio ha dichiarato la
mancanza di copertura. Poco è valso a quel punto che la Commissione
cultura avesse approvato l’emendamento».
«Gli amici di Fli si
assumono una grossa responsabilità, e mi spiace che il sen.
Valditara, che tanto si è speso al Senato tra l’altro modificando
anche più parti di questa legge, ora abbia deciso di assumere una
posizione così rigida. Mi aspetterei da lui un maggiore sostegno
proprio in considerazione dell’impianto complessivo della legge e un
atteggiamento più flessibile sui possibili accordi che potranno
intervenire sui ricercatori». «Continuo a dire che la legge ha una sua coerenza normativa di riforma ordinamentale, dai criteri di assegnazione dei fondi alle università a quelli di governance, solo per citarne alcuni. E potrebbe essere approvata così com’è anche domani mattina, senza prevedere impegni di spesa. Con dentro l’emendamento ricercatori che richiede finanziamenti, bisogna aspettare il milleproroghe e capire cosa ci sarà in bilancio nel 2011, e se si possono fare passi ulteriori. Se riusciamo a dare, come sta cercando di fare il ministro Gelmini, una risposta seria ai ricercatori, questo si aggiunge all’utilità della legge, ma io credo che prima di tutto abbiamo bisogno della legge. Ecco perché perdere tutto in nome di una sola parte mi sembrerebbe molto miope. Ma sono fiduciosa che sui fondi necessari il governo - come direbbe Bossi - troverà la “quadra”». |