Udine. Fontanini: «I disabili ritardano
i programmi, meglio classi differenziate»

Il presidente della Provincia leghista attacca e poi rettifica:
suggerivo il modello tedesco. L'assessore Kosic: «Indignato»

di Sonia Sicco, Il Gazzettino 24.10.2010

UDINE (24 ottobre) - È bufera in Friuli Venezia Giulia per le affermazioni del presidente della Provincia di Udine, il leghista Pietro Fontanini, sul rallentamento che gli studenti disabili causerebbero nello svolgimento dei programmi scolastici. Fontanini, che è anche segretario regionale del Carroccio, partecipando a un convegno del Consorzio per l'assistenza medico-pedagogica, a Palmanova (Udine), ha sostenuto che sarebbe «più utile mettere i bambini con disabilità su percorsi differenziati». Immediate le reazioni di sdegno dalla platea di medici, psicologi, insegnanti. Poi in serata arriva la smentita: «Non mi sono mai espresso in quei termini e con quelle frasi», dice Fontanini. Ma chi c’era le conferma. «Attonito e indignato», si è detto l’assessore regionale alla Sanità, Vladimir Kosic. E fioccano le prese di distanza, a cominciare dal Pdl in Regione: «Dissentiamo totalmente», afferma il consigliere Paolo Ciani.

Fontanini, insomma, rispondendo a una domanda sulla presenza dei disabili nelle classi, rivoltagli non in qualità di politico ma di insegnante, avrebbe detto che i disabili a scuola «ritardano lo svolgimento dei programmi scolastici» e che sarebbe «più utile mettere i bambini con disabilità su percorsi differenziati». «Ritengo queste affermazioni - sottolinea Francesco Martines, capogruppo Pd in Consiglio provinciale a Udine, che ha sollevato la polemica - offensive nei confronti di quelle famiglie che vivono situazioni di disabilità e nei confronti di operatori».

«Ho riportato un'esperienza personale in qualità di insegnante – spiega Fontanini - riferita a una quinta superiore che si stava preparando all'esame di maturità. Quello che ho detto è che al modello italiano che prevede l'insegnante di sostegno, si potrebbe sostituire quello della Germania, che prevede la classe differenziata. Questo al fine di garantire una migliore preparazione di tutti gli studenti». «Se quanto riportato risponde al vero – commenta Kosic – devo constatare il palese contrasto con tutto quello che stiamo facendo con gli enti locali e le famiglie sul tema della disabilità».

«Gli è scappato il piede sull'acceleratore». Il presidente della Regione, Renzo Tondo, usa un'espressione morbida ma prende nettamente le distanze da Fontanini. Tondo tuttavia rimette anche la palla al centro, riconoscendo «l'esistenza di un problema di risorse per garantire l'integrazione». Dispiaciuto il coordinatore regionale del Pdl, Isidoro Gottardo. «Non conosco Fontanini come una persona insensibile o, addirittura, razzista. È un insegnante: attenzione a non strumentalizzare pensieri che non sono quelli espressi da Fontanini».

Tondo non condivide quanto detto da Fontanini. Ma, sottolinea, «va detto per onestà che egli solleva un problema reale, ovvero la mancanza di risorse per garantire piena integrazione nelle classi. Personalmente sono per la piena integrazione e non condivido - ha sottolineato - la linea di Fontanini. Ciò che noi possiamo fare è verificare con l'assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, vista anche la sua provenienza dalla carica di presidente della Consulta dei disabili e quindi per questo al di sopra di ogni sospetto, se c'è la possibilità di garantire maggiori attenzioni e maggiori risorse per arrivare effettivamente all'obiettivo e superare una criticità vera evidenziata da Fontanini».

Ma oltre la polemica resta la sostanza, dice pragmatico Gottardo: «Fermo e saldo il principio di inclusione, che non è in discussione – ha detto - rimangono problemi oggettivi a cui si deve far fronte, evitando strumentalizzazioni». Da parte sua il coordinatore regionale Udc Angelo Compagnon osserva che «se vere, sono affermazioni inaccettabili», perché «in un Paese dove sono diffuse intolleranza e insofferenze dobbiamo ancorarci alla solidarietà».