Lancini non sente ragioni
«Rimetteremo i Soli a scuola»

LE POLEMICHE DI ADRO.
 Il giorno dopo la rimozione il sindaco leghista non si rassegna e svela la sua strategia
Ignorato l'invito del Prefetto a collaborare con il dirigente scolastico, spiega: «Nessuno ha il diritto di prevaricarci»

 M.Tor. da Bresciaoggi, 14.10.2010

I «Soli delle Alpi» saranno anche tramontati dalla scuola di Adro (anche se sul tetto ne resta uno di dimensioni un po' imbarazzanti per chi vorrebbe l'istituto completamente libero dal simboli di partito). ma non dall'animo e dalle scelte della giunta comunale del paese della Franciacorta. Oscar Lancini, il giorno dopo la "bonifica" messa in atto dal dirigente scolastico con l'appoggio del direttore dell'ufficio scolastico regionale e del Prefetto, mostra di non voler fare passi indietro.

FINGE di non aver mai letto la lettera a firma del Prefetto arrivata sul suo tavolo martedì mattina poco dopo le 9, nella quale lo si invitava «a collaborare con il dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo affinchè lo stesso possa adottare gli opportuni provvedimenti tesi all'applicazione degli indirizzi espressi dal Ministero dell'Istruzione assentiti dal Presidente della Repubblica», scorda l'analoga missiva inviatagli per conoscenza dal direttore regionale Giuseppe Colosio in cui autorizza «in qualità di legale rappresentante dell'Istituto» il dirigente scolastico «a disporre l'immediata rimozione dei simboli» e parte all'attacco.

«Sono intenzionato a rimettere i simboli nel più breve tempo possibile, perchè questa è una prevaricazione istituzionale che non può essere lasciata fine a se stessa» ha spiegato ieri mattina su Canale 5 a Maurizio Belpietro, il direttore di Libero, il giornale che proprio ieri riportava le censure di Renzo Bossi (consigliere regionale leghista che ad Adro ha ottenuto ben un migliaio di preferenze): «La giunta - ha spiegato - , orgogliosa del nuovo polo scolastico, l'ha voluto far sapere ai più giovani e alla città. Poi ha esagerato. Nelle scuole i simboli politici non devono entrare».

«È assurdo - ha proseguito Lancini - che un'amministrazione venga prevaricata nelle sue competenze da un Consiglio di istituto o da un preside, È un'azione illegale, illegittima. Nessuno ha il diritto o il potere di prevaricare quelle che sono scelte compiute da un'Amministrazione eletta democraticamente. Se ho fatto qualcosa di illegittimo, che me lo dicano. Ma non che uno intervenga arbitrariamente a rimuovere un qualcosa che ha in custodia che non può modificare o asportare».

RIBADENDO che il Sole delle Alpi è un simbolo della tradizione adrense, Lancini ha spiegato che sul punto esisteva una delibera del 3 giugno, mai contestata da nessuno. La precisazione delle opposizioni arriva a stretto giro di posta: «La delibera di giunta di cui ha parlato il sindaco è l'ennesima prova che governa usando bugie e mistificazioni. Nella delibera del 3 giugno non c'era una sola parola sui simboli: per trovarle bisogna leggere i bandi della fornitura degli arredi».

Oscar Lancini, che accarezza l'idea di un sole delle Alpi in cemento all'interno di una rotonda, ha chiuso la diretta tv spiegando di aver già contattato un avvocato per concordare con lui le prossime mosse legali. Con buona pace di chi, a partire dal Prefetto, aveva auspicato che il tramonto dei soli dalla scuola potesse far eclissare anche le polemiche.