I TAGLI IN CONSIGLIO DEI MINISTRI

Monta la protesta di scuola e atenei
Tremonti: "Fondi per l'Università"

L'impegno del Governo al varo della Finanziaria:
"Interverremo col Milleproroghe" Stamane presidio a Montecitorio
di ricercatori e studenti Domani sciopero dei Cobas

 La Stampa, 14.10.2010

ROMA
All'Università il Governo garantisce «il massimo impegno possibile» in termini di risorse. I fondi arriveranno col "Milleproroghe", non prima. Lo ha detto Giulio Tremonti stamane dopo il varo della Finanziaria da parte del Consiglio dei ministri.

«Col provvedimento di fine anno - ha spiegato Tremonti - si aggiusteranno alcune voci che riteniamo meritevoli. Ovviamente - precisa - devi fare la colonna delle esigenze e quella delle disponibilità. Ma l’impegno sull’università è a mettere quanti più soldi possibili. Sull’università e sugli ammortizzatori sociali, abbiamo ben chiaro» le esigenze. «Ma si fa con quel provvedimento, il "Milleproroghe", come da sempre. Il nostro impegno è fare il massimo possibile: sappiamo quanto significano queste voci, ma lo si può fare con lo strumento tecnico possibile, che non è legge ordinamentale ma una legge di bilancio».

Stamane si è intanto svolto anche un presidio di associazioni di studenti universitari e ricercatori contro il ddl di riforma dell’università davanti a Montecitorio. I manifestanti erano alcune centinaia, ma, afferma il coordinatore nazionale dell’Udu, Giorgio Paterna, «sono arrivati anche da Sicilia, Lombardia, Piemonte e Toscana».

«Siamo contenti - aggiunge Paterna - che la discussione in Aula del ddl Gelmini sia stata rinviata, ma non ci basta. A questo punto la Gelmini deve dimettersi: insulta insegnanti e l’università, presenta ddl senza risorse e taglia senza investire in un settore strategico. È ostaggio di Tremonti? Allora il ministero è commissariato e quindi si deve dimettere». I manifestanti, tra cui anche sigle sindacali come la Flc-Cgil, indossano dei caschetti gialli «per ripararsi dalle macerie delle università e per ricostruirla».

Domani sono intanto previsti cortei e manifestazioni in 14 città, nel quadro dello sciopero della scuola convocato dai Cobas per l’intera giornata «contro i tagli di orario, materie e posti di lavoro, per esigere dal governo l’assunzione stabile dei precari, investimenti almeno ai livelli medi europei, il recupero integrale degli scatti di anzianità e dei contratti per docenti ed Ata, la restituzione del diritto di assemblea».

Sottolinea il portavoce nazionale dei Cobas, Piero Bernocchi: «In piazza per battere la scuola-miseria accanto a docenti ed Ata ci saranno studenti medi e universitari, operai delle fabbriche metalmeccaniche, a partire dalla Fiat, chimiche e lavoratori del pubblico impiego, che considerano l’istruzione pubblica un cruciale bene comune; nonchè quei comitati e coordinamenti dei precari e dei genitori che si oppongono alla scuola-miseria di Gelmini e Tremonti ma che non dimenticano il ruolo svolto, nell’impoverimento della scuola, da quei partiti di centrosinistra che furono in posizione dominante nei governi Prodi». A Roma, l’appuntamento dei Cobas è fissato alle 10 davanti al ministero dell’Istruzione in viale Trastevere, dove confluirà anche il corteo, «autorizzato dopo un lungo braccio di ferro con il Comune», dei collettivi studenteschi di "Senza Tregua", che partirà alle 9 dal piazzale dei Partigiani. .