Grande manifestazione nazionale a Napoli
per la scuola pubblica il 30 ottobre

dal Coordinamento Precari Scuola Napoli, 25.10.2010

Neminem latet, dicevano i latini, "a nessuno sfugge", cioè, che la scuola pubblica sia stata fatta oggetto di una ponderata, sistematica destrutturazione e di una mirata defunzionalizzazione per il tramite di una controriforma che, tra gli operatori della scuola liquidati dopo anni di appassionato sforzo, profuso nell'intento di tenere in piedi un'istituzione che, nonostante tutto, può ancora essere identificata con il principale riequilibratore sociale del paese, è stata denominata "Riforma Gelmonti", dalla significativa saldatura dei nomi dei responsabili del suo varo, Gelmini e Tremonti.

La Riforma, che il ministro della P.I. definisce "epocale", è effettivamente tale, ma in senso antitetico a quello da lei inteso, visto che è stata perfino bocciata dal Consiglio di Stato, che poche settimane fa ha dichiarato illegittime le circolari attuative emesse per ricalibrare e ridistribuire (leggi: tagliare e falciare!) l'orario e le discipline negli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore.

Tagli per 8 miliardi di euro; soppressione perentoria e inaccettabile della collegialità e svuotamento degli organi scolastici che la garantivano; licenziamento di 150.000 docenti (l'equivalente di 24 stabilimenti Mirafiori) selezionati dall'Università o tramite concorso pubblico, utilizzati per anni come trottole, in un turn-over forsennato e deleterio per gli studenti, per risparmiare gli stipendi di agosto e umiliati da campagne diffamatorie tese a screditare la categoria, pericolosa per il suo approccio critico e storicistico agli eventi; ritorno al maestro unico, esiziale per la "net-generation"; grave dissipazione di esperienze felici nel campo del recupero degli studenti disagiati e disabili ovvero nella riqualificazione del territorio; specioso e stucchevole richiamo alla "meritocrazia", da interpretarsi come risposta meccanica ad una serie di stimoli asfittici, ispirati a conformismo e passività; arrogante rifiuto di ogni confronto con le componenti del settore così violentemente mutilato e depauperato; ventilata ipotesi di liquidazione delle Graduatorie, trasparente strumento di reclutamento, da sostituirsi con la diretta chiamata da parte dei presidi, su base puramente clientelare e con ricadute verosimilmente gravissime sull'autonomia didattica dei docenti...: un ritorno all'anno zero, insomma, per la cultura, per la dialettica democratica, per la formazione dei cittadini e delle cittadine del paese.

Di fronte a questo vile attacco condotto con metodi inaccettabili e argomentazioni altrettanto irricevibili (pochi giorni fa Tremonti, interprete di un sentire che permea tutto il Governo del "fare", ha affermato che la cultura "non dà pane", mostrando un grado di rozzezza inusitato), e di fronte ad un atteggiamento dei sindacati spesso ondivago e ambiguo, si sono costituiti gruppi autonomi di precari, ATA e personale tecnico, che hanno dato vita al Coordinamento dei Precari della Scuola, con sedi in quasi tutte le regioni.

Il Coordinamento Precari Scuola Napoli, da tre anni a questa parte, promuove iniziative di protesta che negli ultimi mesi sono diventate sempre più efficaci ed eclatanti, dal presidio a Montecitorio (fine agosto-metà settembre), in appoggio ai colleghi in sciopero della fame, alla diretta sollecitazione delle forze di opposizione latitanti o poco incisive riguardo al dramma vissuto dai precari e dalla scuola tutta; dall'occupazione del Provveditorato, con l'installazione di un presidio notturno e diurno che ha determinato l'aggregarsi di lavoratori con vertenze contigue a quelle dei precari (operai di Pomigliano e di Fincantieri) alla straordinaria presa dello Stretto di Messina (12 settembre), che ha finalmente riportato l'attenzione dei media sullo sfascio della pubblica istruzione, sull'assassinio del futuro del paese.
Molte le associazioni di genitori e studenti che hanno espresso solidarietà e si sono mobilitate insieme ai precari, condividendone la puntuale e nota piattaforma di rivendicazioni, redatta collegialmente dai rappresentanti dei Coordinamenti regionali.

A séguito di una richiesta formalizzata nel corso di un'assemblea plenaria delle componenti della scuola svoltasi il 26 sett. scorso a Roma, il Coordinamento precari Scuola Napoli è stato investito dell'onere di organizzare una grande MANIFESTAZIONE a Napoli, il 30 ottobre, data simbolicamente evocativa della nascita del movimento dell'"ONDA", che nel 2008 diede inizio alla protesta contro la Riforma Gelmini.

I membri del CPS Napoli sono alacremente al lavoro per l'evento, che si sostanzia di un corteo (inizio: P.zza Mancini, ore 14,30) e di una serie di interventi conclusivi, cui seguirà un concerto. Esponenti della cultura e dell'accademia, artisti e numerosissime associazioni operanti sul territorio hanno aderito con vivo compiacimento. E' possibile prendere visione dei loro comunicati sul sito appositamente creato per l'evento (http://www.myframes.net/cpsnapoli/).

Con la presente, il CPS VI INVITA FORMALMENTE all'evento, cui parteciperanno precari provenienti da ogni parte d'Italia, auspicando che esso ottenga il giusto rilievo mediatico.

Il titolo ideato per la manifestazione è "VOGLIAMO UN'ERUZIONE DI PUBBLICA ISTRUZIONE!", con riferimento alla particolare situazione di Napoli, città fortemente penalizzata, assieme a Palermo, dai tagli al personale scolastico.  

Nel ringraziare per l'attenzione e per il rilievo che eventualmente vorrete conferire all'evento in oggetto, porgiamo i nostri più cordiali saluti e vi aspettiamo numerosi per far esplodere civilmente insieme la nostra indignazione.