Accompagnamento alla Riforma e voglia di futuro.
Le confessioni del Ministro

di Aristarco Ammazzacaffè da ScuolaOggi 10.10.2010

Dopo la lettura piacevole del documento ministeriale sulle “Misure di accompagnamento alla Riforma delle superiori”, una domanda è d’obbligo: “Ma come si fa?”

Docenti finalmente soddisfatti, presidi entusiasti. In tutti la percezione che il più è fatto. E archiviato. Nel senso. E questo, in ragione di una idea di futuro che è la sua forza e la sua allegria (del Ministro, intendo). Ne abbiamo le prove, raccolte nelle stesse stanze ministeriali. Si tratta delle ultime dichiarazioni a quelli del suo staff. Siamo in grado di presentarvele così come.

“Mi raccomando – esordisce –. Quando pensate, scrivete e parlate, niente passato, e tanto meno il presente. Troppo impegnativi. Proiettate tutto nel futuro. Tanto. Prendete esempio da me.

“I precari? Li assumeremo tutti fra 8 o anni 20. Siamo per la libera scelta.

“La riforma della scuola? La realizzeremo fra 12 anni. Almeno su questo anche l’opposizione e la CGIL saranno d’accordo. Chi ci crede infatti che quella che si avvia quest’anno sia una riforma? Al massimo Capezzoni e Bondi. Gasparri e Cicchitto fanno finta.

“Sostegno e riconoscimento per la scuola pubblica? Almeno fra 15 anni. Troppo complicata. Troppi studenti. E per giunta stranieri. Altro che 30% di stranieri, fra 5 anni, come limite massimo per la formazione delle classi! E poi: troppi insegnanti! E, per giunta, comunisti. Ma si può?! “Comunque sulla scuola pubblica è meglio schiarirsi le idee. Anche perché, diciamocela tutta, a chi serve? A mia figlia no. Ai nipoti di Silvio neanche. A quelli di Bossi neanche, se lo standard è il Trota.

“Io, perquanto, la mia bambina, dalle Suore del Preziosissimo Sangue, nel cuore di Brescia città, l’ho già preiscritta da mo’, perché mi piace portarmi avanti. E, pensando al futuro, ho già dato un bel contributo statale alla loro scuola. Che lo merita tutto. E, per favore, non contrariatemi anche voi. Che lo dico a Feltri. E, un dossier come Dio comanda, in tre giorni…. Ma non fatemi dire altro.

“Una chiara esemplificazione della mia idea di futuro è – prosegue – quella offerta dal ‘Documento sulle misure di accompagnamento al Riordino del secondo ciclo’ che ho inviato alle scuole la scorsa settimana, riscuotendo un grande successo tra i docenti che ridevano. Lì è tutto futuro: pensiero, opere e omissioni. E soprattutto i tempi, come è giusto.

“Ma, oltre ai tempi, convincono i contenuti (cioè gli impegni) in perfetta tenuta tremontiana. Leggeri eterei evanescenti.

“Considerate ad esempio, del Documento, il passaggio: ‘L’INVALSI metterà a punto iniziative e strumenti che saranno inserite nelle proposte nazionali’. E’ evidente: si punta tutto sul futuro, semplice o anteriore che sia. Ancora non decidiamo. Comunque fra 4, 6 o 8 mesi sarà tutto finito. Anche la riforma. Rimarrà la sostanza che sapete qual è. Quindi mi raccomando.

“Un altro passaggio, tra i tanti esemplari, tira in ballo l’ANSAS (l’ex INDIRE) che ‘predisporrà appositi bandi per il finanziamento di proposte’ ad hoc. E le scuole? Ovviamente ‘in rete’, presenteranno la propria candidatura attraverso appositi modulari …. [Proprio così! E vai!]. “Praticamente il futuro come scelta stilistica. O, se preferite, forma verbale. O quello che più vi aggrada.

“Ma veniamo al futuro che mi riguarda. Io? Sarò ministro fino al 2013 o anche fino al 2023. Se in cielo arriveranno le mie preghiere. Ci accendo ogni giorno la candela. Altrimenti, io cosa faccio? La disoccupata? A dire il vero, qualche volta sono anche tentata di uscirmene da quella gabbia di frastornati che è il Consiglio dei Ministri. Ma mia madre, se posso aprire una parentesi, è contrarissima. Solo per questo. Mica per altro. Lei d’altra parte mi conosce e sa che, se perdo questo posto, chi mi prende? Veramente contrarissimo è anche La Russa. Che adesso tiene molto ad un progetto su “il tiro col moschetto” che vuole portare a scuola invece di storia. L’idea, ad essere sinceri, piace anche a me. Solo che non mi convince il moschetto. Io non me ne intendo, ma qualche leghista, che è venuto a saperlo, ha osservato che se c’erano di mezzo i moschetti, loro si sarebbero messi di traverso. Calderoli e Bossi junior infatti puntano piuttosto sulla balestra che, con la cerbottana, è arma celtica e forse anche cimbrica. Non so se elvetica. Ma in questa storia dei moschetti forse c’è dell’altro. Chi lo può dire? Mah! Io comunque ho proposto la pistola a compressione, ovviamente in poligoni veri (ci andava anche il mio fidanzato di allora che di persona è molto bello. Quando vedo La Russa gli telefono sempre. Mi impressiona molto, il La Russa quando lo vedo; e non so perché). In poligoni veri, dicevo: con tanto di istruttori che paghiamo con gli stipendi dei docenti di storia lasciati a casa.

“Veramente alla mia ‘uscita’ dal Ministero – conclude – è contrarissimo anche Tremonti che mi è molto affezionato – dice lui –. Non capisco; ma, forse, anche qui c’è dell’altro. Nuovi tagli in vista? E chi lo può dire! Mah! Chiedere a Silvio che capisce sempre prima di tutti ed è una pasta d’uomo. Chiedetelo a Fini o a Marcegaglia”.

Così il Ministro, con parole più o meno sue. Che non saranno verosimili, per carità. Ma vere sì.