In arrivo pure l’anagrafe dei docenti

di A.G. La Tecnica della Scuola, 8.10.2010

L’iniziativa del Miur ha già riscosso il consenso del Cnpi: nasce per aiutare famiglie e studenti a scegliere la scuola più adatta. I dati di tutti i prof, dalla materna alle superiori, sarebbero riversati (forse dagli Usr) su un sezione apposita del sito internet di viale Trastevere. Aperture dalla Uil. Anche dal Pd, ma con diverse riserve. Una parte dei diretti interessati parla invece di 'schedatura' ingiustificata.

Le idee del ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, sembrano essere particolarmente sentite tra i vertici del comparto dell’Istruzione: dopo l’anagrafe degli studenti, i piani alti di viale Trastevere hanno deciso che anche gli 800mila docenti della scuola italiana dovranno essere ‘schedati’ attraverso la pubblicazione on line dei loro dati personali e professionali. La notizia è stata riportata l’8 ottobre da uno dei più importanti quotidiani nazionali, ‘Il Corriere della Sera’, secondo cui l’iniziativa, dopo aver già avuto il consenso del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, è destinata, “ almeno nelle intenzioni” ad “aiutare famiglie e studenti a scegliere in modo trasparente la scuola più adatta alle proprie esigenze”.

L’iniziativa si concretizza nel regolamento “L’anagrafe nazionale telematica dei docenti”: l’articolo 4 spiega che nel sito internet del Miur confluiranno “dati anagrafici” e tutti i titoli conseguiti: da quelli di studio, cioè laurea o diploma, fino alle abilitazioni, specializzazioni ed eventuali corsi di aggiornamento. Una sezione, sempre da compilare, sarà dedicata ai servizi svolti. Molta rilevanza dovrebbe essere data alle abilità: che saranno quantificate attraverso le certificazioni acquisite, “con particolare riferimento alla lingue straniere e alle competenze informatiche”, ma anche attraverso l’avvenuta pubblicazione di articoli i libri di settore o sulle materie in cui si è abilitati.

Un passaggio, quello della spendibilità delle competenze, che non dispiace ai sindacati: secondo il segretario della Uil Scuola, Massimo Di Menna, "potrebbe essere un fatto nuovo e positivo la previsione di curriculum degli insegnanti" da rendere fruibili a tutti attraverso la rete internet."È un’idea da sostenere - continua il segretario Di Menna - perché potrebbe aiutare a sostenere e valorizzare le tante esperienze maturate in classe dagli insegnanti, facendo però attenzione ad un forte rischio tutto italiano: quello di schiacciare le nuove idee con la burocrazia, a partire dalle modalità di compilazione dei curriculum".Di Menna ritiene tuttavia "impensabile pensare di assegnare tale compito alle direzioni regionali: servirebbe piuttosto un sistema di alta valenza culturale al quale affidare la predisposizione dell’intero impianto conoscitivo. Questo modo di procedere, in un’ottica moderna e riformista, potrebbe costituire – conclude il sindacalista - un tassello per sostenere e riconoscere la professionalità docente in modo serio".

Possibilista sul buon esito dell’iniziativa, seppure con alcune riserve, è addirittura l’opposizione. Secondo Giovanni Bachelet, presidente forum Politiche dell'Istruzione del Pd, sostiene che l’anagrafe dei docenti “si può approfondire”, a patto però che sia prevista “opportuna liberatoria” e la stessa procedura riguardi anche i dirigenti scolastici e "magari il ministro competente. Nell'improbabile caso che raggiunga lo stadio di un provvedimento reale, questa proposta - aggiunge Bachelet - potrà essere utilmente discussa e approfondita, specialmente se sarà accompagnata dal finanziamento di adeguate opportunità di formazione in servizio, se sarà estesa agli insegnanti di tutte le scuole pubbliche, statali o paritarie, e riguarderà anche il curriculum scolastico, universitario e lavorativo dei dirigenti degli Uffici scolastici regionali e provinciali". Fermi oppositori della proposta è invece una parte dei diretti interessati: alcuni parlano già di 'schedatura' ingiustificata.