Uccidiamo la Gelmini: Giovanni Percolla, Giornalettismo 20.10.2010 La storia si ripete. Dopo i gruppi sul social network ’Uccidiamo Berlusconi’, adesso è la volta del ministro della Pubblica istruzione. Il popolo del network si è scagliato contro la titolare del dicastero di viale Trastevere costituendo oltre quaranta gruppi ‘Uccidiamo la Gelmini’. Dalle piazze alla rete, i toni sono sempre piu’ aspri e coloriti, e nei messaggi in bacheca talvolta si trascende in vere e proprie minacce. SANTA GELMINI MARTIRE - Ci vuole davvero poco per creare un martire e infatti, da parte della maggioranza non si fanno attendere i messaggi di sostegno e solidarietà, e la richiesta unanime di abbassare i toni. “Condanniamo il vile messaggio comparso sul social network facebook. Simili iniziative – dice Maurizio Fugatti, deputato della Lega Nord- non fanno altro che alimentare l’odio che poi può sfociare anche in episodi di violenza. Invitiamo quindi le autorità competenti a valutare se prendere provvedimenti contro tali iniziative.Esprimiamo la massima vicinanza e solidarietà”. La presidente della commissione Cultura alla Camera, Valentina Aprea rimarca: “Il ministro Gelmini è sostenuta dal governo e dalla maggioranza. Ci sentiamo tutti noi destinatari dei gravi e inaccettabili messaggi contro di lei apparsi su Facebook. Siamo di fronte – continua Aprea - a inquietanti aggressioni da parte di soggetti che hanno come unico scopo quello di diffondere odio nella società, al ministro Gelmini tutta la mia più sentita solidarieta’ e stima“. Beatrice Lorenzin, deputata del Pdl, afferma: “Solo profondo sdegno si può provare davanti ai vili attacchi apparsi su Facebook in cui si inneggia all’uccisione del ministro Mariastella Gelmini. Esprimo grande preoccupazione per questo clima di odio e violenza che sta montando in questi ultimi tempi nel Paese”. “Dagli attacchi alla Cisl, si è passati alle minacce contro soggetti protagonisti nella riforma del mondo del lavoro, fino a giungere stamane alle minacce di morte contro la Gelmini. Credo che sia assolutamente necessario abbassare i toni. La moderazione dei toni -conclude Lorenzin – e’ l’antidoto migliore a qualsiasi tentativo di incitamento alla violenza e all’odio politico”. PAURA! - Ma andiamoli a vedere questi gruppi d’odio su Facebook. La ricerca mostra in realtà ben 4 gruppi. Il gruppo più consistente è formato da nientemeno che 398 membri, dalla descrizione “x tutte le leggi ke ha fatto sulla scuola”, potrebbe essere stato creato da un utente giovanissimo e infatti la foto dell’amministratore conferma la tesi. I commenti, niente più, niente meno, che quelli utilizzati normalmente in un qualsiasi corteo di protesta contro il ministro. Il secondo gruppo, formato da ben 82 membri e solo due commenti in bacheca: “sciopero sciopero sciopero” e “forza ragazzi dobbiamo distruggere tutte le scuole per poi arrivare a Roma e uccidere la cosidetta gelmini”. Che paura! Che siano i soliti gruppi creati dai ragazzini per finire su Corriere e Repubblica, con tanto di stigmatizzatori dell’uso spietato che i giovani d’oggi fanno del social network? A giudicare dalla corsa dei politici per mostrare la loro solidarietà nei confronti della collega e contro il mostro Facebook brutto a cattivo, pare proprio di sì. |