DDL GELMINI

Studenti su San Marco a Venezia
Fini: "Voteremo la riforma Gelmini"

Il leader di Fli: "Ddl positivo". Proseguono occupazioni e cortei nei centri storici e nelle università. Il ministro dell'Istruzione su YouTube: "Ragazzi, questa riforma vuole aiutarvi". Contestati Berlusconi a Napoli e Maroni a Trento

la Repubblica 26.11.2010

ROMA - Ieri il Colosseo, la Mole Antonelliana e la Torre di Pisa, oggi la basilica di San Marco a Venezia. Prosegue la mobilitazione del mondo universitario contro la riforma degli atenei, dopo le azioni eclatanti di ieri con "l'occupazione" di monumenti 1 simbolo, ma anche con momenti di tensione, come gli scontri a Firenze e Torino. Botta e risposta su YouTube 2 tra gli studenti e il ministro dell'Istruzione. "Ragazzi questa riforma vuole aiutarvi. Non fatevi strumentalizzare" ribadisce Gelmini, che incassa il sostegno di Gianfranco Fini: "Capiamo le proteste, che in molti casi sono dei campanelli d'allarme - dichiara il leader di Fli - ma la riforma universitaria è positiva e Fli la voterà". Intanto proteste e occupazioni sono riprese nelle università italiane e andranno avanti fino a martedì, quando la riforma tornerà in discussione alla Camera. La Rete degli studenti e l'Unione degli universitari annunciano che domani saranno in piazza insieme alla Cgil 3: "Non per semplice solidarietà - spiegano - ma per portare all'attenzione di tutti l'unità che attraversa le lotte dei lavoratori e quelle degli studenti".

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Gelmini: "La riforma vi aiuta". "Non vi fate strumentalizzare da baroni e centri sociali - esorta il ministro nel messaggio su YouTube 5 - questo ddl mette voi al centro, non c'è un solo punto del provvedimento che possa danneggiarvi. E' per voi, per eliminare privilegi e sprechi, per spazzare via i concorsi-truffa, le parentopoli". Per Gelmini "bisogna avere il coraggio di fare le riforme". "Io mi sono assunta questa responsabilità - prosegue - e non ho intenzione di tornare indietro. Voglio che l'Italia abbia questa riforma". E sulla questione delle risorse ribadisce ancora una volta che "non è vero che i soldi sono stati pochi. Purtroppo sono stati spesi male per finanziare corsi inutili, sedi distaccate di cui si poteva benissimo fare a meno, iniziative che sono servite a qualcuno ma non certo agli studenti". Solidarietà al ministro Gelmini per i continui attacchi contro il suo ddl è arrivata oggi da tutti gli esponenti del governo, che le hanno rivolto un applauso. A introdurre l'argomento delle proteste contro la riforma dell'università al Consiglio dei ministri è stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta.

Videorisposta degli studenti. Link coordinamento universitario ha deciso di rispondere su YouTube 6 ai "soliti vecchi slogan" del ministro dell'Istruzione. "Invitiamo gli studenti e le studentesse che in queste ore stanno occupando facoltà, atenei, tetti, di rispondere - dice l'associazione studentesca nel video - a rispedire al mittente le accuse, di levare la maschera a un governo che dovrebbe solo avere la decenza di ritirare il ddl e andarsene a casa". "Le fantastiche proteste di questi giorni - proseguono gli studenti - il dirompente grido d'allarme che gli studenti e le studentesse di questo Paese hanno lanciato dalla Torre di Pisa, dal Colosseo, dalla Mole Antonelliana, parlano di una realtà ben diversa da quanto enunciato dal ministro Gelmini".

Venezia, blitz in San Marco. La protesta 7 oggi è arrivata sulla balconata centrale della basilica di San Marco. I manifestanti sono saliti sul terrazzo della facciata principale e hanno srotolato due striscioni: il primo recita "It's final countdown Pdl Gelmini", il secondo "Non avrete la mia fiducia. Roma 14 dicembre 2010". Dopo poco il gruppo è sceso e si è allontanato dalla chiesa, controllato da polizia e carabinieri. Tutto si è svolto pacificamente, senza intralciare sul flusso dei turisti che hanno continuato a visitare la basilica.

Genova, occupazione rettorato.
Altra giornata di mobilitazione degli studenti a Genova 8. Dopo il breve blocco della stazione di Principe, gli studenti medi e universitari hanno occupato per un po' di tempo il rettorato in via Balbi e si sono quindi diretti verso la Prefettura per manifestare solidarietà ai colleghi di Roma,  denunciati per aver partecipato alla manifestazione avanti al Senato. Il corteo ha proseguito fino a giungere presso la facoltà di Architettura in piazza Sarzano, nel centro storico. Durante la manifestazione forti disagi per il traffico con bus bloccati nelle due gallerie di Portello e Corvetto. Gli studenti hanno organizzato un'altra assemblea per lunedì pomeriggio. Al momento a Genova continua l'autogestione in sei istituti delle medie superiori.

Palermo, studenti in piazza.
Studenti di nuovo in piazza a Palermo 9, dopo i sei cortei di ieri. Un gruppo di manifestanti ha bloccato il traffico nel sottopassaggio di fronte al Palazzo di giustizia, dove ha improvvisato un sit-in all'imbocco del sottopasso che porta verso piazza Indipendenza. Alcuni studenti si sono invece incatenati davanti al teatro Massimo.

Napoli: corteo per visita premier.
Due cortei non autorizzati, uno degli studenti universitari e l'altro dai disoccupati aderenti al progetto di formazione Bros, sono arrivati in piazza Plebiscito a poca distanza dalla prefettura, per l'arrivo di Silvio Berlusconi. Lungo il percorso che li ha portati alle transenne sono stati gridati slogan contro il premier 10, contro Guido Bertolaso e contro il ministro Gelmini.

Trento, contestato Maroni.
Una cinquantina di studenti di varie organizzazioni, tra cui Onda anomala, Federazione della sinistra e del centro sociale Bruno, ha inscenato una protesta nei confronti del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, invitato all'Auditorium santa Chiara di Trento. I manifestanti, una cinquantina,
hanno scandito slogan e hanno tentato di forzare il cordone di poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa, davanti all'ingresso del centro santa Chiara ma sono stati ricacciati indietro di alcuni metri. Il ministro è entrato nell'auditorium da un altro accesso, presidiato anch'esso dalle forze dell'ordine. Verso le 18 il presidio dei contestatori si è sciolto, senza incidenti. L'intera zona continua comunque a essere presidiato da polizia, carabinieri e vigili urbani, in attesa dell'uscita del ministro.

Messina, protesta sul campanile del Duomo. Non si ferma la protesta dei ricercatori universitari di Messina, che da martedì occupano la terrazza dell'Ateneo. Oggi, in coincidenza del classico appuntamento delle 12 che richiama ogni giorno centinai di turisti, hanno simbolicamente occupato per 20 minuti il campanile del Duomo. La loro protesta si è mischiata al "canto del gallo" e al "ruggito del leone". Per strada un migliaio di studenti delle scuole cittadine ha manifestato in segno di solidarietà.

Veglie a Cagliari e Sassari in attesa di voto ddl.
Gli studenti e i ricercatori universitari di Cagliari e Sassari si preparano al voto sul ddl, previsto per martedì prossimo, con una veglia notturna nei presidi occupati, il palazzo delle Scienze nel capoluogo sardo e il Rettorato dell'ateneo sassarese. Al termine della notte i manifestanti seguiranno la seduta parlamentare alla Camera con la proiezione dei lavori dell'Aula. A Sassari l'intenzione è di organizzare una videoconferenza in tutte le facoltà, mentre a Cagliari due grandi schermi proietteranno l'iter di approvazione del ddl alla Cittadella universitaria di Monserrato e nell'aula magna di Ingegneria. Nel frattempo la mobilitazione proseguirà sino a lunedì: a Sassari confermato il presidio nell'aula Eleonora d'Arborea del Rettorato con conferenze e lezioni da parte di ricercatori e docenti. A Cagliari ancora manifestanti sul tetto e all'interno del Palazzo delle Scienze.

L'Aquila, in assemblea su tetto nonostante neve.
La protesta arriva anche sui tetti delle poche sedi universitarie agibili dell'ateneo dell'Aquila. Studenti di Lettere e Filosofia, nonché del Polo Scientifico di Coppito hanno esposto striscioni senza però mettere in atto alcuna forma di occupazione. Per quanto riguarda il polo scientifico di Coppito, gli studenti sono scesi; nell'altra facoltà, situata provvisoriamente in un'ex palazzina industriale (dopo il terremoto), studenti docenti e ricercatori, un centinaio nel complesso, sono rimasti sulla terrazza per un'assemblea straordinaria. Anche in questo caso le lezioni per chi vuole stanno procedendo regolarmente.

Perugia, occupata aula magna Lettere.
Si è trasformata in una occupazione vera e propria l'assemblea di studenti nell'aula magna di Lettere dell'università di Perugia. Una ottantina di giovani presidiano i locali dove alcuni di loro hanno trascorso anche la notte. La situazione è tranquilla ma tenuta sotto controllo dalla polizia. Gli studenti sembrano decisi a proseguire la protesta anche nei prossimi giorni, fino alla discussione sul testo del ddl Gelmini alla Camera.

Cosenza, occupata aula magna.
Gli studenti dell'Università della Calabria hanno occupato stamattina l'aula magna dell'ateneo. Al momento non si registrano scontri con le forze dell'ordine, che sono intervenute sul luogo.

Udine, prosegue occupazione rettorato.
Continua a Udine l'occupazione del rettorato dell'Università da parte degli studenti, iniziata ieri per protesta contro il ddl Gelmini e i tagli alla ricerca.

Docenti a rettori: dimissioni se passa ddl Gelmini.
Il Coordinamento nazionale dei professori associati (ConpAss) e la Rete29Aprile hanno lanciato una petizione online (sui siti petizioni.conpass.it e cimettolafirma.org), che ha già superato in meno di due giorni le mille adesioni di professori e ricercatori di tutta Italia, con la quale si chiede ai rettori e a tutti gli organi di governo delle università italiane di prendere una chiara ed esplicita posizione contro l'approvazione del ddl Gelmini e minacciare (poi, eventualmente, mettere in atto) le dimissioni dalle loro cariche in caso di approvazione della riforma.


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