Studenti, scontri a Roma

307 i sì, 252 i no. Ora il testo passa al Senato.
L'ok arriva dopo una giornata di forti proteste

 di Francesco Bongarrà dall'ANSA, 30.11.2010

ROMA - Si sofferto dell'Aula di Montecitorio alla riforma dell'Università. I finiani ancora una volta mettono in evidenza la loro 'insostituibilita'' per la tenuta parlamentare del governo. E, prima del voto finale, mandano "sotto" l'esecutivo due volte su altrettanti emendamenti che hanno il via libera anche dall'opposizione. Testi che vengono approvati contro il parere del governo con una ventina di voti di scarto. Ma Silvio Berlusconi difende a spada tratta il ddl e attacca i manifestanti: "I veri studenti sono a casa a studiare",dice, chi va ora in piazza sono i fuoricorso dei centri sociali. L'opposizione esulta per i due voti dei finiani e attacca la riforma a testa bassa. Ed è scontro in aula con il centrodestra che insorge contro i "massimalismi" di Pd e Idv. Ogni volta che un emendamento di Fli viene messo ai voti, mentre è aperta la votazione dai banchi del centrosinistra si sente la classica 'ola' degli stadi di calcio in vista di un'azione decisiva. Ma è anche scontro al calor bianco sulla sicurezza nelle città italiane 'invase' da tantissimi studenti che protestano contro la riforma.

Pd e Idv attaccano il ministro dell' Interno accusandolo di aver "militarizzato" Roma. Lui si difende parlando di "difesa adeguata". Silvio Berlusconi, dunque, difende il testo Gelmini. "E' - rivendica - una buona riforma che favorisce studenti, professori e più in generale tutto il mondo accademico e dunque deve passare se vogliamo finalmente ammodernare l'Università". Il presidente del Consiglio non si capacita delle proteste e dell'opposizione alla riforma: "E' stata discussa con tutte le parti in causa, modificata, migliorata e credo che meglio di così non si potesse proprio fare". Per questo, osserva Sandro Bondi, "un'opposizione responsabile dovrebbe sostenerla".

E invece, secondo Ignazio La Russa, "la sinistra solidarizza con i violenti". Gli "estremisti che hanno bloccato Roma e causato gravi incidenti non hanno reso un buon servizio alla stragrande maggioranza di studenti scesi in piazza con motivazioni non totalmente condivisibili ma certamente animate da una positiva volontà di partecipazione e di miglioramento delle condizioni della nostra Università", si schiera il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che esprime solidarietà "alle Forze di Polizia, ai cittadini romani e ai tantissimi giovani in buona fede, la cui protesta è stata strumentalizzata". Incidenti che per il presidente del Senato Renato Schifani, che condanna gli attacchi alle forze dell'ordine, "non hanno certamente giovato alla vita democratica e a chi voleva manifestare pacificamente".

Ma per il Pd responsabile della tensione è solo e soltanto il governo. "Mi pare - denuncia il leader Pierluigi Bersani - che nella stragrande maggioranza studenti e ricercatori si siano mossi in modo pacifico. Ha impressionato la città militarizzata. E se si è arrivati a questa tensione è per irresponsabilità dell'Esecutivo che ha perso la testa e la presa sui problemi del paese". E sotto attacco della sinistra radicale è il ministro dell'Interno Roberto Maroni, cui Nichi Vendola contesta "una responsabilità gravissima", perché sta facendo diventare "le proteste studentesche una vicenda di disordine pubblico". Ma il responsabile del Viminale non ci sta: "Io - rivendica - ho il compito di gestire l'ordine pubblico e evitare incidenti e l'assalto ai luoghi sacri della democrazia, come avvenuto la scorsa settimana in Senato. E mi pare che tutto stia avvenendo con grande responsabilità delle forze dell'ordine che hanno subito violenza e stanno gestendo una situazione molto complicata".