SCUOLA

Cresce il numero degli alunni
disabili: dal 2006 +10%

Dati Uil presentati a Roma nel convegno 'Sostegno & Disabilità'
Percentuale presenza su totale da 2,22 a 2,41: in testa il Lazio

ApCOM, 15.11.2010

Milano, 15 nov. (Apcom) - Negli ultimi cinque anni gli studenti disabili che frequentano la scuola statale italiana sono aumentati del 10%, in particolare negli studi negli istituti secondari, con la maggiore concentrazione nel Lazio ed in Abruzzo: i dati sono stati presentati oggi dalla Uil Scuola nel corso del convegno 'Sostegno & Disabilità' svolto presso l'hotel Palatino di Roma alla presenza di Luciano Chiappetta, direttore generale del personale del Miur. Gli alunni 'certificati' con disabilità o problemi di apprendimento iscritti ad un corso di studi erano 172.114 nel 2006, mentre nell'anno in corso sono diventati 188.449. "Fa riflettere il fatto - hanno commentato dalla Uil Scuola - che nella scuola secondaria di primo grado, che ha una durata triennale, ci sia un numero di disabili (57.816) che non è proporzionale a quello della scuola primaria di durata quinquennale (69.694)". Un dato rilevante è l'incremento (+35%) nella prosecuzione degli studi degli studenti disabili che frequentano la scuola secondaria di secondo grado: dal 2006 a oggi sono passati da 39.558 a 47.033.

Di conseguenza, anche la percentuale degli studenti disabili sul totale degli studenti si è innalzata progressivamente ogni anno: quest'anno è di 2,41, mentre cinque anni era del 2,22. Non vi sono regioni dove la presenza di alunni disabili è particolarmente alta. "Se consideriamo il dato relativo agli studenti disaggregato per regioni (il riferimento è all'anno corrente, ma il rapporto è costante negli anni), il risultato - spiega la Uil Scuola - che sfata molti luoghi comuni, è di un sostanziale equilibrio tra le diverse aree del Paese".

Sfiora il 3% il Lazio, segue l'Abruzzo con il 2,8 %, poco sopra al 2,5% il Piemonte, la Liguria, la Lombardia, la Sicilia 2,6%. In linea con la media italiana le Marche. "C'è quindi da ritenere - conclude il sindacato - che le regole nazionali per la certificazione dello stato di disabilità, pur identiche a livello nazionale, vengano declinate in modo diverso nelle varie Regioni".