L'intervento

Salvaprecari, la beffa

 Pasquale Almirante La Sicilia, 14.11.2010

La Cisl scuola, sui dati relativi all'eccesso al salvaprecari di quest'anno, ha fatto sapere che su 29.025 docenti disoccupati, ben 11.000 (quasi la metà) sono siciliani e campani: 6.151 della Sicilia, contro 4.760 del 2009, e 5.131 della Campania (4.153 nel 2009). Ma sostiene che anche il personale Ata ha subito un incremento passando da 4.814 domande del 2009 alle 12.452 di quest'anno e con una prevalenza della Sicilia, con 2.312 domande, seguita da Campania (1.936) e Puglia (1.265). «Complessivamente, se si considera anche il personale non docente, in tutta Italia dovrebbero accedere al beneficio (pari a circa la metà dello stipendio base, integrabile da eventuali adesioni dei lavoratori non di ruolo ai progetti gestiti in convenzione con circa metà della regioni) quasi 13.000 precari in più del 2009, quando furono 28.544: quest'anno le richieste sono state 41.477».

Un esercito che ha avuto il solo torto di accettare le supplenze che gli venivano proposte e sulle quali molti lavoratori hanno costruito il loro futuro che però viene messo in forse benché lo Stato continui a versare comunque emolumenti senza tenere conto che i posti ancora liberi si possono pure conferire a tempo indeterminato. Sembra fra l'altro che l'Inps abbia bloccato i pagamenti della indennità di disoccupazione per i precari del "salvaprecari" a partire dal luglio 2010, quando si sono esauriti i 240 giorni spettanti per il 2009, perché i periodi indennizzabili risultano già elargiti e nell'arco di un anno non possono in ogni caso superare gli otto mesi per cui l'Inps ritiene il periodo massimo indennizzabile chiuso, visto che il riferimento è sempre e comunque all'anno scolastico 2008-2009. Praticamente il periodo indennizzabile è calcolato su un numero non precisato di giorni anche oltre 460.

Ma al danno è seguita la beffa, sostengono questi docenti, perché ancora non avrebbero visto un centesimo del lavoro svolto, mentre in concomitanza con il progetto loro affidato non possono accettare supplenze temporanee e non hanno diritto a contributi previdenziali e di assistenza sanitaria, né di di riscatto per i fini pensionistici o di servizio. L'unico riconoscimento è il punteggio. Qualche scuola fra l'altro ha pure segnalato l'impossibilità di trovare personale per delle supplenze temporanee a causa di questo evidente dissidio tra una legge che impone determinati requisiti e altre che ne impongono delle opposte.