SCUOLA

Presidi costretti a chiedere
soldi a famiglie per sopravvivere

ASCA, 24.3.2010

(ASCA) - Roma, 24 mar - ''Se i presidi si trovano costretti a chiedere contributi volontari alle famiglie e' solo per ragioni di sopravvivenza dal momento che lo Stato non onora le responsabilità che ha nei confronti delle scuole''.

Così Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione nazionale dei dirigenti e delle alte professionalità della scuola (Anp), intervistato dall'ASCA, risponde al richiamo del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini che, in un'intervista, ha invitato i presidi a non chiedere soldi alle famiglie. ''I contributi volontari - ha detto ancora Rembado - dovrebbero essere usati per il miglioramento dell'offerta formativa, ma in realta' vengono usati per tutt'altro perché lo Stato non ha dato 1 euro neppure per la carta fotocopiatrice. Dunque, i contributi vengono spesi per l'acquisto di materiali di facile consumo o anche per la tenuta dei laboratori''. Insomma, chiosa Rembado, ''lo Stato si assuma le sue responsabilità e i presidi faranno lo stesso''.