Secondo una ricerca dell'Associazione,
Intercultura: in Italia per studio la Repubblica 24.3.2010 ROMA - Quando si tratta di ospitare uno studente straniero, le famiglie italiane non hanno rivali in Europa. A dirlo è una ricerca Ipsos commissionata da Intercultura, l'Associazione no profit che dal 1955 opera nel campo degli scambi internazionali di studenti delle scuole superiori di età compresa tra i 15 e i 17 anni. Secondo i dati emersi dall'indagine, l'Italia si conferma dunque al primo posto in fatto di ospitalità: per lo meno se si tratta di "aggiungere un posto a tavola" e accogliere gratuitamente, per una data variabile da un paio di mesi a un anno, un giovane studente straniero. Mentre il nostro sistema universitario non brilla per attrattività tra gli studenti stranieri, le famiglie "made in Italy" sembrano piacere - e molto - ai ragazzi che arrivano dall'estero. Nel corso dei suoi 55 anni di attività, Intercultura riferisce di più di ventimila adolescenti provenienti da oltre 40 Paesi in tutto il mondo che hanno trascorso dei periodi di studio alloggiando con famiglie di italiani. Un dato, questo, in continua crescita: dalle 53 famiglie pioniere del 1965, in pieno boom italiano, alle 278 del 1985, per arrivare alle 755 previste per quest'anno. Nella classifica dei Paesi più ospitali, seguono la Germania (713 "ospitate" nel 2009), la Francia (421), il Belgio (230), la Svizzera (220), la Danimarca (157), la Norvegia (148) e l'Austria (121). Ma quali sono i motivi di questa "propensione all'accoglienza"? Uno su tutti sintetizza il senso che l'esperienza ha per i genitori italiani coinvolti: "Ci aspettavamo uno studente e invece è ci arrivato un figlio". Secondo la ricerca Ipsos, accogliere un adolescente da un Paese straniero comporta, per il 19% degli intervistati, un momento di confronto culturale, per il 18% rappresenta una crescita personale e interiore, mentre per l'11% è uno stimolo per i propri figli a confrontarsi con una cultura diversa. Tra le altre ragioni, prevedibilmente, migliorare l'apprendimento delle lingue (10%), stimolare i propri figli a usufruire di una analoga esperienza formativa all'estero (8%) e far conoscere la nostra cultura fuori dai confini nazionali (6%). Al Sud è la Sicilia ad attrarre il maggior numero di studenti. Dei 694 ragazzi stranieri attualmente in Italia all'interno dei programmi di scambio di Intercultura, ben l'11,2% si trova sull'isola. Il 15% è in Lombardia, il 10,2% in Puglia e l'8,9% in Sardegna. A parimerito Lazio ed Emilia Romagna, che ospitano l'8,4% del totale. Poi è la volta di Piemonte (8,2%), Veneto (6,3%), Campania (4,6%), Toscana (3,2%), Friuli Venezia Giulia e Trentino (2,4%), Calabria, Marche e Basilicata (2,2%), Liguria (1,6%), Abruzzo e Val D'Aosta (1%) e Umbria (0,6%). Per quanto riguarda la destinazione formativa, nella maggioranza dei casi i ragazzi frequentano il liceo scientifico (47,3%), seguito dal classico (18,1%) e dagli istituti tecnici (14,7%). All'ultimo posto il liceo linguistico (4,2%). |