La scuola ha finito i soldi
E allora pagano i genitori

I NODI DELL'ISTRUZIONE. All'istituto comprensivo 12 di Golosine sono scese in campo le famiglie per garantire il diritto allo studio. Il sapone esaurito a dicembre. Collette per vigilanza, carta, detersivi e colori. E saltano molte gite

 Ilaria Noro da L'Arena.it, 5.3.2010

In alcune scuole di Golosine mancano i soldi per comprare la cancelleria Verona. I conti non tornano. E se ad affermarlo è la scuola, la questione è grave. Quella statale non ha più fondi nemmeno per garantire ai suoi alunni i servizi più essenziali ed è costretta, di fatto, a batter cassa dai genitori per far fronte anche alle spese più elementari; dal collegamento internet al sapone, dalla sorveglianza durante la mensa alle medie e il pre-scuola alle elementari, ai colori e al materiale didattico.

I progetti di approfondimento, le ore di compresenza, nuove classi per il gettonatissimo tempo pieno, i laboratori e le visite guidate sono ormai solo un ricordo. A suonare l'allarme è l'istituto comprensivo 12 delle Golosine, che coordina una scuola materna, tre elementari ed una scuola media. E le cui casse sono talmente vuote che, senza il contributo dei genitori, non riuscirebbe nemmeno ad acquistare non solo il materiale didattico ma nemmeno quello per la pulizia di aule e servizi. A mali estremi, estremi rimedi. E così, il Comitato dei genitori, presieduto da Arianna Vecchini, ha addirittura allestito durante la consegna delle schede di valutazione una bancarella, per raccogliere fondi: i 1.736 euro sono stati devoluti come «contributo spesa per i collegamenti Adsl». Ma sono anche altri i soldi che devono sborsare i genitori. «Di fatto abbiamo istituito una sorta di tassa d'iscrizione che si paga a giugno per l'anno scolastico successivo, per provvedere alle spese vive e urgenti cui deve far fronte la direzione», spiega Vecchini.

E voce di queste spese (40 euro alle medie e dai 20 ai 30 per materna ed elementari) non sono progetti didattici di approfondimento o sperimentali. Ma elementi essenziali quali la stessa stampa delle pagelle. Oppure il sapone, finito a gennaio,o le salviette per asciugare le mani, terminate a dicembre. Addirittura i telegrammi con cui la direzione nomina, questo l'iter da seguire per legge, i propri supplenti», spiega Vecchini. «A rischio sono anche i pomeriggi delle scuole elementari, già persi dalle classi prime, che probabilmente nei prossimi anni verranno ridotti da tre a uno o al massimo due la settimana». La «grave situazione economica» degli istituti delle Golosine, comune a molte altre realtà non solo a livello locale ma anche nazionale, è stata anche oggetto di un documento sottoscritto dalla dirigente didattica Maria Linda Bubola e dal presidente Pierino Melotti e inviato ai ministri dell'Istruzione Mariastella Gelmini e all'Economia Giulio Tremonti e per conoscenza alla direzione generale degli Uffici scolatici regionale e provinciale e al sindaco Tosi, in cui si chiede «di provvedere all'assegnazione dei fondi necessari».

Nel documento, inoltre, si fa riferimento al mancato accreditamento da parte del ministero all'Istruzione di 10.616 euro, anticipati dall'Istituto e mai saldati. Un vero e proprio debito dello Stato nei confronti della scuola. Per raggranellare i fondi necessari a mandare avanti l'essenziale, ora, i genitori pensano di rivolgersi alle realtà commerciali ed imprenditoriali del quartiere. Che sarebbero quindi chiamati in un certo senso a «sponsorizzare» la pubblica istruzione.

«La situazione è a dir poco disperata. E il prossimo 18 marzo faremo un incontro, in cui proietteremo i dati, con gli insegnanti, il personale non docente e tutti i genitori perché molti non conoscono l'entità del problema, destinato inesorabilmente ad aggravarsi di anno in anno», conclude Vecchini. «Molte altre città si sono già mobilitate, noi abbiamo allo studio due documenti, uno che riguarda le supplenze, un altro i bilanci, che sottoscriveremo nelle prossime settimane come Coordinamento provinciale degli istituti».