Piercing fai-da-te Tutto è partito dalla denuncia della madre di una studentessa dall'ANSA, 1.3.2010 RIVOLI (TORINO) - Piercing "fai-da-te" nei bagni della scuola o in strada. E' quanto scoperto dai carabinieri della compagnia di Rivoli (Torino) in un istituto superiore della zona. Protagoniste dell'accaduto alcune studentesse minorenni, delle quali una eseguiva i piercing (sia su se stessa che sulle amiche) mentre le altre erano 'clienti', anche se le prestazioni non sono mai state pagate. Tutto è partito dalla denuncia della madre di una studentessa alla quale era stato effettuato un piercing al labbro inferiore, che ha denunciato quanto accaduto chiedendo che l'autrice non fosse punita ma che la si mettesse in condizione di non ripetere quanto fatto. Da quello che è stato appurato, la ragazza aveva utilizzato un ago-cannula simile a quello che si usa nei prelievi di sangue per effettuare il piercing nel bagno della scuola durante un intervallo. Le giovani erano anche state scoperte da un'insegnante, ma avevano simulato un malore. In altri casi, invece, non è certo se siano stati effettuati piercing ex novo oppure semplici sostituzioni di anelli già esistenti. E' invece certo che tali operazioni si siano svolte anche per strada, utilizzando una spilla da balia, delle garze e delle salviette, che sono state trovate ancora sporche di sangue all'interno di una borsetta dell'autrice. Nessun provvedimento sarà preso dalla scuola contro la ragazza che ha effettuato dei piercing "fai-da-te" a se stessa e a tre sue amiche nel bagno durante l'intervallo e sulla strada che conduce a essa. A confermarlo è Nicola Coccia, dirigente dell'Istituto tecnico commerciale "Romero" di Rivoli, dove è avvenuto il fatto. 'Nessuno mi ha chiesto di prendere provvedimenti in tal senso', afferma il preside. Invece, come anticipato dai carabinieri che hanno scoperto l'accaduto, nell'istituto verranno svolte conferenze informative allo scopo di sensibilizzare sul tema della pericolosità di tali pratiche se non effettuate da personale specializzato. "Svolgiamo diverse iniziative di sensibilizzazione - dichiara Coccia - e senz'altro ci sarà posto anche per questi incontri, che possono essere utili a livello formativo per gli studenti". MEDICO CC, C'E' RISCHIO GRAVI INFEZIONI - Non effettuare piercing al di fuori dei centri autorizzati. E' l'appello che arriva dai carabinieri del Comando provinciale di Torino dopo la scoperta del caso degli interventi fai-da-te effettuati da una studentessa nei bagni e nei pressi dell'istituto 'Romero' di Rivoli. "La normativa vigente - spiega Maria Rosa Mancini, capitano medico dell'Arma - prevede che esistano associazioni riconosciute a livello nazionale, con certificazione rilasciate dall'Asl territoriale, che dice che il laboratorio è a norma. I tatuatori devono utilizzare materiale sterile monouso, poiché negli altri casi, come quello in questione, il rischio è di contrarre infezioni molto gravi quali epatite, tetano, Aids, batteri, senza contare le eventuali allergie del soggetto. Il tutto può portare coloro che si sottopongono a tali interventi senza precauzioni anche alla morte". Nel caso della giovane, la cui madre ha presentato l'esposto che ha portato a scoprire il caso, "le abbiamo consigliato di ripetere l'esame del sangue tra un mese per scongiurare l'eventuale comparsa di epatite". |