Un anno in meno di liceo per i bamboccioni...
ma è davvero questa la soluzione?

 Il Corriere della Sera, 21.5.2010

Anticipare di un anno l'incontro tra i giovani laureati e il mondo del lavoro.

La proposta stavolta non è una riforma che cade dall'alto, ma arriva dagli addetti ai lavori e più precisamente dal Magnifico Rettore dell'Università Bocconi, Guido Tabellini.

“Già, secondo il rettore la caratteristica dei giovani italiani è «di essere un passo indietro su tutto: nell’uscire di casa, nel formare una famiglia, nel cercare un impiego». Questo aspetto è costoso perché «da ragazzi si può dare molto di più». E sulla base di uno studio «fatto in Svizzera, gli studenti dei Cantoni, dove si esce prima da scuola, non sono penalizzati rispetto a chi è rimasto un anno in più tra i banchi. Anzi, il contrario». Insomma, esempi ce ne sono, anche nel mondo anglosassone. Ma dalle parole ai fatti il passo non è così breve. Perché anche Tabellini evidenzia che «si dovrebbe fare una riorganizzazione di tutto il percorso scolastico». Un’impresa non facile, considerato anche il «fallimento del 3+2 universitario: la maggior parte degli studenti fa la specialistica con il risultato che escono comunque dopo cinque anni».”