Federalismo scolastico/1.
La Lega rompe gli indugi

da TuttoscuolaNews N. 439, 10.5.2010

Non c’è dubbio che la proposta di legge n. 3357, presentata il 30 marzo 2010 alla Camera da 50 deputati della Lega (primi firmatari Goisis, Caparini, Cota, Reguzzoni), ora consultabile sul sito www.camera.it, sia destinata a far discutere.

La proposta, il cui titolo completo sembra quasi un programma di politica scolastica di legislatura (“Disposizioni concernenti il sistema dell'istruzione, il governo delle istituzioni scolastiche, il trasferimento delle funzioni amministrative relative al personale della scuola alle regioni, nonché il reclutamento, l'organizzazione e l'inquadramento del personale scolastico nei ruoli regionali e l'istituzione di autonomi livelli di contrattazione collettiva integrativa regionale”), affronta in modo organico la questione del federalismo scolastico con una serie di argomentazioni sviluppate con notevole rigore anche formale nella relazione introduttiva.

Siamo cioè di fronte a un testo che per la prima volta offre in forma compiuta la versione leghista del federalismo per quanto riguarda la scuola, uno dei tre capisaldi – insieme alla sanità e alla polizia locale – della battaglia leghista per la “devoluzione” alle Regioni di competenze già di pertinenza dello Stato.

Due sono i princìpi fondamentali a cui si ispira la proposta di legge:

- il mantenimento in capo allo Stato della definizione del quadro normativo generale di tutta l’istruzione, compresa quella professionale, dal momento che i diplomi e le qualifiche devono avere valenza nazionale ed essere riconoscibili ed equiparabili a livello europeo;

- il trasferimento alle regioni dell’amministrazione di tutta l’istruzione, senza distinzione tra quella scolastica e quella professionale.